Pesci scomparsi dai fiumi montani: colpa della tempesta Vaia. Il piano per riportare le trote marmorate nelle nostre acque

Venerdì 28 Ottobre 2022 di Davide Piol
Pesci scomparsi dai fiumi montani: colpa della tempesta Vaia. Il piano per riportare le trote marmorate nelle nostre acque

BELLUNO - Ci sono immagini che piovono in testa in modo spontaneo quando si pensa alla tempesta Vaia. Milioni e milioni di alberi abbattuti come stuzzicadenti. Fiumi che superano gli argini. Interi versanti che franano. Non tutti sanno però che, a causa degli effetti diretti o indiretti della tempesta, nei fiumi montani sono andati persi circa 500mila pesci, ovvero 36.472 chilogrammi di biomassa di specie ittiche pregiate, per lo più trote marmorate. Numeri importanti che hanno spinto la Regione ad attivarsi per un'azione di ripristino degli ecosistemi.

Su proposta dell'assessore regionale alla Pesca Cristiano Corazzari, la giunta ha approvato il Progetto di ricostruzione dello stato dei popolamenti ittici delle acque di zona A salmonicola a seguito della tempesta Vaia predisposto dalla società partecipata Veneto Acque Spa e finanziato dalla Regione per oltre due milioni di euro. L'intervento, che vedrà la fine per il 31 dicembre 2024, è finalizzato non solo alla ricostruzione dello stato dei popolamenti ittici nei corsi d'acqua dell'arco alpino coinvolti da Vaia, ma anche al ripristino della funzionalità dei centri di produzione e riproduzione ittica di specie autoctone di particolare pregio per il patrimonio ittico regionale e alla redazione di un pacchetto di linee guida per la tutela della trota marmorata che diventeranno la strategia regionale di tutela della specie nel lungo periodo.


EVENTO DEVASTANTE
«Vaia è stato un evento devastante ricorda l'assessore regionale alla Protezione Civile e all'Ambiente Gianpaolo Bottacin - che ha pesantemente segnato la storia del Veneto tanto che l'allora Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, dopo il suo sopralluogo, dichiarò di aver visto uno scenario apocalittico». Più di 200 comuni veneti colpiti, precipitazioni piovose superiori a quelle registrate nel tragico evento del 1966 e vento con raffiche superiori ai 200 chilometri orari. «Purtroppo si sono registrate anche delle vittime continua Bottacin oltre a chilometri e chilometri di strade impraticabili, acquedotti devastati, decine di migliaia di persone senza energia elettrica e riscaldamento, interi paesi isolati, opere di difesa del suolo pesantemente danneggiate, alberi a terra e case scoperchiate o distrutte, allagamenti e frane ovunque. Questo è stato Vaia».


GLI ARTIGIANI
La tempesta Vaia ha permesso anche di avviare una riflessione sui boschi e sul comparto del legno. Facendo emergere la difficoltà dei piccoli comuni a gestire materialmente la complessità dei bisogni di territori sempre più fragili anche per il cambiamento climatico che sta colpendo la montagna in modo pesante. «I boschi sono un esempio eccezionale di sistema che ha molto da insegnarci sulla nostra cultura, la nostra economia, i nostri valori, la nostra società commenta la presidente di Confartigianato Belluno Claudia Scarzanella - E con la consapevolezza di ciò, ricominciare a vivere e sentire gli elementi, i colori, i suoni e i profumi di un bosco come parti non scontate di un sistema così perfetto e così unico nell'insieme dei singoli elementi che lo compongono. Proteggere, gestire in modo sostenibile e valorizzare la risorsa forestale potrebbe essere il tema principe di una politica lungimirante e consapevole che la multifunzionalità dei boschi può rappresentare il futuro economico, culturale e sociale per le comunità locali di montagna». È chiaro che, al tempo stesso, devono essere destinate risorse mirate che spingano le comunità locali ad attuare progetti sinergici come gli accordi di foresta: «Le opportunità e il processo virtuoso innescato da tali politiche possono essere anche la leva su cui costruire una riorganizzazione e ristrutturazione delle imprese artigianali della prima lavorazione del legno per un beneficio a cascata su tutta la filiera».

Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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