Treni, nuovi disagi dall'11 settembre chiusa la tratta Ponte-Calalzo: «Ora basta, una class action»

Sabato 10 Settembre 2022 di Davide Piol
Nuovi disagi per i treni: si punta a una class action

BELLUNO - Troppi disagi: serve una “class action” per chiedere i danni. È la proposta del deputato bellunese Dario Bond riguardo ai continui disservizi sulla linea ferroviaria provinciale. Da domani fino al 29 ottobre, infatti, saranno chiusi i tratti di Ponte nelle Alpi - Calalzo (per interventi all’infrastruttura), interruzione che si affianca a quella del tratto Belluno - Feltre (a causa dell’elettrificazione) fermo ormai da giugno: il servizio verrà garantito da autobus sostitutivi. «Bisogna mettere in piedi una bella protesta per avere tempi certi– continua Bond –. Capire innanzitutto quando finiranno i lavori perché così non va affatto bene».

LA TESTIMONIANZA

Il deputato parla per esperienza: «Mia figlia ha scelto l’Università di Psicologia – racconta Bond – ma a causa dei continui disagi ai trasporti pubblici, invece che Padova, andrà a Trento. Abbiamo davanti due anni e mezzo di via Crucis per scelte sbagliate fatte in passato. Ora paghiamo i conti. È una mazzata per tutte le famiglie non avere Feltre-Padova o Feltre-Treviso. Ti costringono a prendere l’auto e ci sono dei costi enormi. La situazione è drammatica».

LA STAGIONE Oggi finisce l’estate, intesa come stagione ferroviaria. Si chiude con l’ultima corsa del TrenoBus delle Dolomiti, il treno diretto Venezia - Calalzo - Venezia coordinato con ben quattro autobus verso altrettante località bellunesi, sempre con la possibilità del trasporto bici: «Una sinergia tra Dolomitibus e Trenitalia che ci piace – spiega in un post facebook il Comitato “Trenibelluno” - e che vorremmo vedere ancora (magari con un po’ di pubblicità in più per i collegamenti verso Zoldo, Agordino e Nevegàl) ed estesa ovunque». Una stagione andata a gonfie vele con un boom di viaggiatori sulla Belluno - Conegliano - Venezia e soprattutto sulla linea del Cadore: «Da anni non vedevamo così tante persone. Perché? Credibilmente perché il servizio funziona, è migliorato con l’elettrificazione e il venir meno, nella maggior parte dei casi, della necessità di cambiare treno a Conegliano». Inoltre, secondo il comitato, sarebbe nata «una diversa sensibilità tra le persone che non badano solo ai rincari dei combustibili ma anche alla mobilità sostenibile». Eppure, allo stesso modo di una moneta, anche questa vicenda è dotata di due facce. Per alcuni, è andata benissimo.

CLASS ACTION

Per altri, sono stati e saranno anni difficili. «La chiusura del tratto Montebelluna-Feltre fatta un anno fa – spiega il deputato Bond – ha creato un disservizio enorme per la famosa elettrificazione che non si sa quanto durerà. I lavori stanno andando avanti, certo, e faccio i miei complimenti, ma al tempo stesso creano una serie di disservizi non solo ai pendolari ma anche al sistema intorno dei piccoli paesi». Da qui, l’idea di un’azione collettiva per chiede i danni. Dopo il covid, la guerra, i rincari delle bollette, la benzina alle stelle, ora anche l’impossibilità (in alcuni casi) di poter usufruire del trasporto pubblico: «Togliere il treno adesso non è come averlo fatto due anni fa. Ora c’è un grande punto di domanda. Ci sono i bus sostituitivi, va bene, ma con orari completamente sballati». Nonostante questo, le lamentele sono state poche. Sintomo, secondo Bond, di una rassegnazione che si è diffusa ormai in tutta la provincia riguardo ai problemi seri: «Pochi hanno parlato, molti si sono girati dall’altra parte e questi hanno potuto fare le loro cose senza un cronoprogramma preciso. Sinceramente, non ho mai visto una situazione del genere. È tutto a brandelli». 

Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 07:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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