Tentato omicidio sotto casa a Castoi: sotto la lente degli inquirenti una macchia di sangue

Sabato 19 Febbraio 2022 di Davide Piol
Una chiazza di sangue potrebbe risolvere il caso del tentato omicidio a Castoi

L’INCHIESTA

BELLUNO -  C’è una traccia, definita dagli inquirenti «infinitesimale», che potrebbe far luce sul giallo di Castoi. È stata trovata fuori dalla casa in cui una bellunese di 40 anni, nella notte tra il 23 e il 24 dicembre scorso, era stata presa a bastonate e ridotta quasi in fin di vita. Potrebbe appartenere al suo aggressore ma è ancora presto per tirare le somme su una vicenda che non presenta per ora indizi gravi, precisi e concordanti in grado di far convergere i sospetti verso qualcuno.

LA CONSULENZA Il fascicolo, in cui il pubblico ministero Marta Tollardo ipotizza il tentato omicidio, è contro ignoti anche se la pista familiare non è stata abbandonata. Si sta valutando, ad esempio, la posizione del marito con cui pare la donna litigasse spesso. La macchiolina misteriosa, rinvenuta su una foglia esterna all’abitazione, potrebbe rappresentare la svolta nelle indagini. Il pm ha chiesto delle consulenze per capire innanzitutto se siano tracce organiche o di altra natura, con la speranza che possano essere riconducibili all’aggressore. Ma anche se si trattasse di una macchiolina di sangue sarà necessario predisporre ulteriori accertamenti. Intanto: è sangue umano? Se sì, maschile o femminile? E così avanti. L’aggressore potrebbe essersi ferito durante la colluttazione e aver perso una goccia di sangue nella fuga. Per gli inquirenti, in questo caso, sarebbe come vincere alla lotteria. Ma tutto è ancora sospeso. La traccia «infinitesimale» potrebbe non c’entrare nulla con questa storia e quindi si dovrebbe cominciare da capo. Dai rapporti con il marito, ad esempio, e dal suo alibi per quella sera.

L’AGGRESSIONE Difficile immaginare che l’aggressore non conoscesse la vittima. Spinto da un istinto omicida ha aggredito la donna ed è scappato senza rubare nulla. Il luogo stesso farebbe propendere gli inquirenti verso questa pista. Non è un’abitazione cioè in cui si arriva per caso: è necessario conoscere qualcuno che ci abiti. Erano le 23 dell’antivigilia quando la donna, residente in un comune vicino a Belluno, aveva deciso di passare nella casa dei genitori che in quel momento si trovavano fuori città. Una villetta singola, nel piccola frazione di Castoi. L’intento era solo quello di controllarla e poi tornare a casa. Aveva quindi parcheggiato l’auto nella proprietà ed era scesa per le verifiche. Ma prima ancora di aprire la porta qualcuno l’aveva aggredita alle spalle con un corpo contundente, forse un bastone. Dopo alcuni colpi, l’aggressore era fuggito lasciando sul posto la borsetta e il portafoglio della 40enne. Un dettaglio non trascurabile perché permette di arrivare alla conclusione secondo cui lo scopo del pestaggio non fosse quello di mettere a segno una rapina o un furto. Per ora non ci sono certezze sulla sua identità e nemmeno sul sentiero imboccato per allontanarsi. È certo invece che la donna, stremata dai colpi, è caduta a terra. Non prima però di urlare e richiamare l’attenzione dei vicini. Sono stati loro a contattare i carabinieri, intervenuti sul posto con diverse pattuglie del Norm della Compagnia di Belluno.

IL CALVARIO La 40enne presentava gravi traumi alla fronte ma è sempre rimasta cosciente. Per precauzione è stata ricoverata in Terapia Intensiva al San Martino, e ne ha avuto per giorni. Ora è in via di guarigione, ma quei colpi alle spalle potevano ammazzarla. Da allora è scattata una vera e propria caccia all’uomo. Non si esclude nulla, nemmeno la pista passionale, e l’indagine potrebbe ora subire una svolta da una macchiolina misteriosa trovata fuori dalla casa. 

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