Teleoculistica innovativa al Centro antidiabetico: «Si sposteranno le immagini non le persone»

Mercoledì 17 Novembre 2021 di Giuditta Bolzonello
Il retinografo

PIEVE DI CADORE - È in Cadore la prima applicazione di tele oculistica grazie al progetto di potenziamento della tele medicina. Presentato ieri è operativo il primo dei quattro retinografi installati nei centri anti diabetici di Pieve, Agordo, Belluno e Feltre per lo screening del fundus oculi per una diagnosi precoce della retinopatia diabetica. «Questa prima applicazione della tele medicina è il simbolo del lavoro di rete che azzera le distanze: si muovono le immagini e non le persone che in tutti gli ospedali della provincia possono avere la stessa qualità di prestazione», ha detto il direttore generale Maria Grazia Carraro.


«La telemedicina può essere una soluzione importante per garantire un servizio sanitario capillare alle aree di montagna», così Dario Bond presidente del Comitato paritetico del Fondo comuni confinanti, intervenendo sull’avvio del progetto di sviluppo della tele medicina, che prevede tele visite, tele consulti e tele monitoraggio. Con questo tassello, l’offerta sanitaria del territorio bellunese aumenta di livello. E lo fa grazie al Fcc e al cofinanziamento Ulss in un progetto che complessivamente vale 1,5 milioni di euro. «Credo davvero che debbano sempre di più essere queste le iniziative per portare benefici diffusi a tutta la provincia e colmare il gap rispetto ai territori autonomi confinanti.

Altre iniziative simili nella prossima programmazione delle risorse di area vasta 2019-2024».

 
I vantaggi per il paziente, spesso anziano e chi lo accompagna, sono un notevole risparmio di tempo e degli spostamenti verso Belluno. In provincia le persone con esenzione per diabete sono 11 mila, solo a Pieve di Cadore si stima saranno eseguiti 300 esami di screening con il retinografo all’anno. Un servizio fondamentale per prevenire la Retinopatia diabetica, una complicazione del diabete che colpisce gli occhi, causata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto della parte fotosensibile dell’occhio, la retina. Se non diagnosticata e trattata precocemente può portare alla cecità.
Di norma, le persone con diabete eseguivano lo screening ogni 2 anni attraverso una visita oculistica a Belluno e Feltre. Con il nuovo sistema, invece, la persona con diabete, contestualmente al controllo diabetologico, con un solo accesso al Centro Anti Diabete vicino a casa, esegue anche l’acquisizione delle immagini per lo screening attraverso i retinografi. Il personale è stato formato per la raccolta e la trasmissione delle immagini alle unità operative di oculistica dove vengono refertate. Nella maggioranza dei casi lo screening si conclude cosi. Nel caso venga rilevata la patologia, il paziente viene preso in carico per gli approfondimenti necessari.
 

Ultimo aggiornamento: 07:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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