Telefono muto da due mesi per colpa del maltempo, ma la bolletta è puntualissima...

Martedì 8 Gennaio 2019 di Damiano Tormen
Ermelinda Dal Farra con in mano la bolletta Tim regolarmente e puntualmente pagata
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Piange il telefono, strilla la bolletta. Gli effetti del maltempo sono ancora ben visibili nella zona di Ronce e Piandelmonte. Ma a fare più male è l’indifferenza della Telecom. Storie di ordinaria burocrazia e di disagi infiniti. Un disservizio che dura da oltre due mesi per Alino De Col ed Ermelinda Dal Farra. La coppia abita a Medil, borgata montana tra Piandelmonte e le Ronce. Un manipolo di case arroccate e di abitanti che difendono il territorio dallo spopolamento, curando prati e boschi come fossero giardini. Eppure, anche qui un minimo di servizi è necessario. A cominciare dal telefono. Il problema è che l’apparecchio non funziona più da inizio novembre. Da quando l’ondata di maltempo che ha sferzato tutto il Bellunese ha abbattuto alcuni cavi della Telecom. Linea muta sia in  entrata che in uscita. E lunga sfilza di segnalazioni al gestore del servizio. I tecnici sono arrivati, hanno individuato il guasto, ma non l’hanno mai sistemato. La bolletta, invece... quella è arrivata puntuale. Con quasi 36 euro da pagare nel mese di novembre, per un servizio che non ha mai funzionato.
IL RACCONTO
«Dal primo novembre il telefono di casa non funziona - spiega la signora Ermelinda, zia del consigliere comunale Erika Dal Farra -. Abbiamo segnalato il guasto più volte. Ma finora non è servito a niente». Eppure i tecnici sono stati a Medil. Hanno aggiustato alcune linee telefoniche che erano state abbattute dal vento e danneggiate dal maltempo di fine ottobre. Il cavo che arriva fino all’apparecchio di Ermelinda e Alino, però, è ancora fuori uso. «Sono venuti qui a casa e hanno controllato il telefono. Hanno detto che è tutto a posto e che il guasto è localizzato sulla linea, a 450 metri da casa mia. Solo che quel guasto non è mai stato riparato. Ho chiamato varie volte per chiedere spiegazioni, ma la risposta è sempre la stessa. Intanto però è arrivata la bolletta per il mese di novembre. Il telefono non ha mai funzionato, ma dovremo pagare».
LA RICHIESTA
La vicenda sembra una barzelletta. Se non fosse che c’è ben poco da ridere. Durante le feste di Natale in molti hanno provato a chiamare Alino ed Ermelinda. Senza fortuna, visto che il cavo è spezzato da qualche parte. «Gli ultimi tecnici che sono venuti, all’ennesima chiamata, ci hanno addirittura detto che questi (Medil e zone limitrofe, ndr) non sono luoghi adatti per abitare - continua Ermelinda -. Se è una scusa per non sistemare il guasto, ce lo dicano chiaro e tondo. A quel punto smetteremo di pagare per un servizio che non c’è».
Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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