Tassa turistica, Comuni divisi: c'è chi aspetta a reintrodurla e chi non vuole rinunciarci

Martedì 20 Aprile 2021 di Raffaella Gabrieli
Tassa turistica (Foto di moerschy da Pixabay)

BELLUNO Il Covid frena, in parte, la tassa di soggiorno.

Vecchio pallino degli albergatori che ne chiedono la sospensione da inizio epidemia. Lo fa ad esempio a San Nicolò di Comelico dove avrebbe dovuto comparire lo scorso anno ma la pandemia ha mandato in aria i progetti dell'Amministrazione che la farà saltare anche per il 2021. In arresto anche Belluno, il cui sindaco ha annunciato che almeno fino al 30 aprile non se ne parla di riproporla. Procede invece per la propria strada Cortina, il comune con più presenze turistiche della provincia, che in un anno normale incassa un milione e mezzo di euro. Stessa cosa faranno Rocca Pietore, Alleghe e l'intero Feltrino.


AI PIEDI DELLE TOFANE
«Confermeremo la tassa di soggiorno - afferma il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina - da una parte perché si tratta di una contribuzione neutra per gli albergatori che non si vedono togliere soldi dalle tasche e dall'altra perché il turista ha ormai metabolizzato questa tassa a livello internazionale. Piuttosto, abbiamo riconosciuto agli operatori dell'accoglienza una dilazione del versamento al Comune per consentire loro di godere per più tempo di un po' di liquidità. E a proposito di tasse, stiamo per approvare due importanti provvedimenti di sostegno al turismo. In primo luogo, parlando di rifiuti, sarà annullata in bolletta la quota della parte variabile riferita al primo quadrimestre. Al contempo andremo incontro abbonando per tutta la stagione l'ex Tosap riferita ai plateatici di bar, ristoranti e alberghi». La conca intanto spera di poter vedere riavviato il turismo che in un'annata tradizionale fa riscuotere un milione e mezzo di euro destinati poi alla gestione di Cortina Marketing e al sostegno di vari eventi.


IN AGORDINO
«Tassa di soggiorno confermata - dice il primo cittadino di Rocca Pietore Andrea De Bernardin - anche se a bilancio abbiamo inserito, nella voce specifica, una cifra più bassa della norma: 80mila euro rispetto a un'annata normale in cui si raggiungono i 120mila euro. Un valore che ci riserviamo di diminuire, qualora si registrino ancor meno turisti del previsto, con una variazione di bilancio. Facendo due conti, nel 2016 Rocca Pietore ha registrato 169mila presenze, nel 2019 200mila e nel 2020, l'anno in cui è scattata l'emergenza Corona virus, 150mila. Un numero quest'ultimo che, se confrontato con l'anno precedente, non è proprio drammatico. Ma questo perché a gennaio e a febbraio si è lavorato e l'estate è stata strepitosa. Il nodo al pettine temo lo avremo quest'anno: finora si è aperto qualcosa solo a febbraio, quando la regione era gialla. E la bella stagione è ancora un punto interrogativo: non credo, purtroppo, che raggiungeremo le 100mila presenze».


IN COMELICO
A San Nicolò di Comelico il Covid ha fatto slittare di due anni l'entrata in vigore della tassa di soggiorno. «Nel 2019 - spiega il sindaco Giancarlo Ianese - la mia Amministrazione aveva approvato la sua introduzione. Avrebbe dovuto iniziare a essere riscossa dai primi del 2020 ma lo scoppio della pandemia, tra febbraio e marzo, ha congelato tutto. Stessa cosa per la scorsa estate quando il turismo si è sì rialzato ma vista la situazione, sinceramente, abbiamo preferito soprassedere. Medesima posizione abbiamo assunto quest'anno 2021 quando l'emergenza è tutt'altro che passata e che, ho paura, dopo un calo fisiologico nella stagione calda riprenderà in autunno. Ad ogni modo, in conclusione, se tutto andrà per il verso giusto a San Nicolò di Comelico la tassa di soggiorno diventerà operativa con l'inizio del 2022».


FELTRINO E PROVINCIA
«Nel corso di questi ultimi due anni la tassa di soggiorno si è rilevata una risorsa importante per poter dar vita a importanti attività - evidenzia Dario Scopel, assessore al turismo dell'Unione montana Feltrina, nonché sindaco di Seren del Grappa - Abbiamo quindi deciso, forse in modo impopolare, di mantenerla anche quest'anno. Questo perché riteniamo sia una cifra che non pesa in modo rilevante sul turista che arriva e che offre ai Comuni la possibilità di dare dei servizi». Sulla stessa linea d'onda Danilo De Toni, delegato provinciale al turismo e anche primo cittadino di Alleghe che nel 2019 ha fatto 149mila presenze: «Sono convinto che la tassa di soggiorno non gravi sull'operatore turistico o su chi affitta. Al contempo con essa si sostengono gli uffici turistici e la Dmo oltre a varie iniziative ed eventi».

Ultimo aggiornamento: 11:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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