Superbonus, cantieri fermi: «Sbloccate i crediti o trecento imprese falliranno»

Domenica 26 Febbraio 2023
Cantieri bloccati

BELLUNO - Se non si rivedono le regole appena introdotte sul Sperbonus, dovute ad una clamorosa stretta introdotta dal Governo Meloni sulla cessione dei crediti, saranno oltre 300 le imprese costrette a chiudere lasciando a casa un migliaio di lavoratori. E questi sono solo i numeri legati agli associati Appia Cna di Belluno.
E proprio l'Appia, venerdì, unitamente a Cna Veneto, ha incontrato il senatore cadorino Luca De Carlo (Fratelli d'Italia).

Un incontro cordiale e diretto, spiegano una nota dell'associazione, che ha visto protagonisti soprattutto i temi legati al mondo dell'edilizia, dal blocco alla cessione dei crediti del Superbonus alla direttiva europea sulle "case green", ma si è parlato anche di legge sulla montagna e di autonomia.

APPELLI AL GOVERNO
Argomento principe dell'incontro è stata la questione Superbonus: «Servono alternative per sbloccare i crediti "incagliati": - ha sottolineato il presidente di Appia Cna Belluno, Massimo Sposato bisogna intervenire perché ci sono moltissime aziende con crediti bloccati nei cassetti fiscali, con inevitabili ripercussioni sul settore. Le nostre aziende associate, oltre 300, sono a rischio».

EMISSIONI ZERO
Il presidente di Cna Veneto Moreno De Col ha invece analizzato la direttiva europea sulle "case green" che prevede step che portino nel 2050 il patrimonio edilizio esistente ad "emissioni zero": «Serve una programmazione ventennale da parte del Governo che preveda risorse fisse. Questa sfida può diventare un'opportunità per il nostro territorio, ma non servono operazioni-spot come quella del Superbonus, con tutto quello che ha poi comportato, ma una seria visione per il futuro».
La stretta sul Superbonus sembra proprio non sposarsi con la politica delle case green, perché investire per ristrutturare obbligatoriamente gli immobili è un'operazione difficile per chi non ha possibilità di accedere a crediti bancari.

PNRR E OLIMPIADI
Tanti altri i temi messi sul tavolo, dalla necessità di maggior attenzione verso le Piccole medie imprese «diffuse su tutto il territorio e molto spesso veri e propri presidi sociali», ha sottolineato De Col alle ricadute sul territorio delle opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza e delle Olimpiadi 2026, passando attraverso l'annosa questione della burocrazia. «Bisogna aiutare gli imprenditori a poter fare impresa», la sollecitazione di Sposato.
Un appello più "politico" è arrivato poi con la richiesta del recupero della Legge sulla montagna, «strumento che con le risorse adeguate può contribuire a garantire servizi ed evitare lo spopolamento».
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Tematiche importanti alle quale De Carlo non poteva che dare risposte rassicuranti. «Era necessario mettere un freno a questo salasso per i conti pubblici - spiega riferendosi al Superbonsu -: ora vanno lenite quelle situazioni di disagio che cittadini e imprese che hanno agito nel rispetto della legge stanno vivendo. Sappiamo che dobbiamo intervenire su questo, ma era prioritario bloccare un sistema insostenibile per le casse dello Stato». Sul fronte della direttiva "case green": «È un'operazione demagogica che parte da presupposti giusti e porta frutti sbagliati, soprattutto in una nazione dove il patrimonio edilizio è in mano soprattutto a piccoli proprietari. Dovremo essere bravi ad intervenire sulla programmazione, intervenendo sulle parti della direttiva lasciate a discrezione degli Stati membri, che consenta tanto alle famiglie di poter restaurare la propria abitazione quanto alle imprese di poter programmare il proprio futuro».
Intanto a Roma, sul caso Superbonus, si prepara una grande protesta. 

Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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