Strade scassate per la fibra: azienda costretta a risarcire

Belluno, l'azienda sarà costretta a risarcire

Mercoledì 14 Settembre 2022 di Federica Fant
L'azienda che posa la fibra scassa le strade: condannata a ripristinare i luoghi
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BELLUNO - Prenderà il via il piano delle asfaltature, che Palazzo Rosso ha preteso dalla società che si è occupata di dotare le strade bellunesi di fibra ottica per agevolare le telecomunicazioni. Insomma pagherà lei: ripristinerà i luoghi su cui si è lavorato. La questione ha tenuto banco tutta l’estate, gli uffici comunali, lo Sportello del cittadino, lo stesso assessore alle manutenzioni, Franco Roccon sono stati destinatari di decine e decine di segnalazioni per il ripristino dell’asfalto fatto, in molti casi, davvero senza criterio. Già ad agosto il Comune ha intrapreso la via della diffida alla società della fibra poiché i rattoppi fatti dopo gli scavi rappresentavano, in alcuni casi, un vero e proprio rischio per pedoni e ciclisti. Nel frattempo assessore e uffici si sono attivati ed è stato stilato questo piano delle asfaltature che partirà interessando le vie di Nogarè, via Barozzi, via Bettio e parte di Cavarzano.

LA QUESTIONE

La situazione che i bellunesi si sono trovati davanti negli ultimi mesi è stata questa: la ditta incaricata alla posa della fibra eseguiva i lavori e poi stendeva sulla strada l’asfalto rosa, provvisorio. Questo, dopo qualche tempo, calava e si creavano buche o crepe che risultavano pericolose sia per pedoni che per biciclette e vetture. «La questione è questa – interviene l’assessore alle manutenzioni, Franco Roccon -: le imprese che operano hanno un contratto nazionale sottoscritto con il Ministero, in cui c’è scritto che vi è l’obbligano a ripristinare i luoghi, solo alla fine dei lavori», che può voler dire anche fra molti mesi, se non anni.

LA DIFFIDA «Dopo aver diffidato e, in qualche caso, sanzionato la ditta che se ne sta occupando da noi – riprende l’assessore Roccon – ora è stato concordato un piano di asfaltatura coerente con le necessità segnalate dai numerosi cittadini che hanno contattato, nelle scorse settimane, il Comune. Si tratta di dover ripristinare a regola d’arte le vie e in alcuni casi abbiamo dovuto chiedere di rifare l’intervento».

LA PROCEDURA

Un esempio per tutti è via Col di Piana. Nel contratto nazionale (che quindi è stato il nodo della questione poiché le ditte rispondevano che il loro lavoro non dipendeva dal comune, ma dal Ministero) c’è scritto di ripristinare il fondo. Cosa succede, quindi? Terminati i lavori della posa della fibra, viene steso il bitume rosa, che dopo qualche tempo cala fisiologicamente. Visto che se si crea una buca o un avvallamento di oltre tre centimetri la ditta è tenuta a ricaricare l’asfalto fino all’opera finale.

«MANCA PERSONALE»

Nel frattempo c’è attesa per conoscere il proseguo delle opere di manutenzioni del Comune, «servirebbe almeno un milione di euro», fa sapere l’assessore Roccon, ricordando che il problema principale sono le assunzioni. Ad agosto se ne era parlato, quando il sindaco Oscar De Pellegrin aveva accolto cinque persone, assunte a tempo indeterminato. Tra queste ricordiamo un istruttore amministrativo contabile per l’area Opere pubbliche ed espropri, un operatore qualificato servizi tecnico manutentivi per l’area Manutenzione strade e verde pubblico. Si tratta di assunzioni che vanno a coprire pensionamenti o dimissioni. «La normativa relativa agli enti locali impone di rispettare un preciso rapporto tra la spesa del personale e le entrate in parte corrente dell’ente, questo rapporto non deve superare il 27% – spiegava in quell’occasione il sindaco -, al momento noi non abbiamo grandi spazi di assunzione perché siamo molto vicini a questa percentuale, ma possiamo sostituire chi se ne va e questo è già molto importante». Allo stato attuale, infatti, i dipendenti comunali sono circa 210, numero che è andato diminuendo negli anni per effetto di pensionamenti e blocchi alle assunzioni. Nel 2017, infatti, i lavoratori di Palazzo Rosso erano 234, nel 2018 230, nel 2019 erano scesi a 225, nel 2020 a 220 e nel 2021 a 210. 

Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 09:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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