CALALZO (Belluno) - “Calalzo - Cortina - Pieve di Cadore”. Ma la stazione di Calalzo di Cadore cambia nome.
LA POLEMICA
«Con i lavori di ristrutturazione della stazione capolinea delle Dolomiti sono stati installati i nuovi cartelli indicatori dove adesso, non senza un po’ di sorpresa da parte nostra, si legge “Calalzo - Cortina - Pieve di Cadore” - fanno sapere Trenibelluno -. Quelli vecchi riportavano le stesse tre località in un altro ordine: “Calalzo - Pieve di Cadore - Cortina”. Non abbiamo trovato comunicazioni ufficiali in merito, probabilmente con questa “mandrakata” si intende dare maggiore evidenza alla celebre conca Ampezzana: ma, se per raggiungerla meglio con autobus in servizio integrato è stato fatto recentemente qualche timido passo in avanti, l’attesa del prolungamento della ferrovia oltre Calalzo fino a Cortina e auspicabilmente alla Val Pusteria sarà ancora molto lunga».
Non manca una nota storica e vagamente polemica: «“Cortina” venne aggiunto a “Calalzo - Pieve di Cadore” nel 1989, venticinque anni dopo la sciagurata chiusura della ferrovia a scartamento ridotto. Tante stazioni nel corso del tempo hanno subito un aggiustamento della propria denominazione: per esempio “Santa Giustina - Cesio” una volta si chiamava semplicemente “Santa Giustina”, mentre “Busche - Lentiai - Mel” precedentemente era “Cesio - Busche” e forse, dopo la fusione dei tre Comuni della Sinistra Piave, dovrebbe essere aggiornata in “Busche - Borgo Valbelluna”».
IL SINDACO
Il primo cittadino di Calalzo di Cadore, Luca De Carlo, smorza la polemica con una battuta. «Non posso che esprimere la mia soddisfazione per non vedere più P.C.C. dopo Calalzo», il senatore di Fratelli d’Italia si riferisce all’acronimo del Partito comunista cinese. Poi torna serio e spiega: «È evidente che il nome cambia poco, la stazione è Calalzo di Cadore. Presumo i nomi li abbiano messi in ordine alfabetico». «Questa deve essere la stazione di tutto il Cadore – afferma con convinzione De Carlo -. Mi interessa poco che si invertano gli addendi, il risultato non cambia. Più che pensare al nome va pensato a concludere i lavori e poi riempire la stazione di contenuti. Preferisco dedicare poco tempo al nome, ma tanto al suo sviluppo. Deve diventare la vetrina della parte alta della provincia di Belluno». Quasi un anno fa Rete Ferroviaria Italiana annunciava che sarebbe partito il cantiere con i lavori di restyling della stazione: ad oggi è partito solo un primo stralcio.