CORTINA - Va contrastato il progetto di legge regionale, sullo sviluppo e sostenibilità del turismo nel Veneto, che intende consentire la posa di stanze panoramiche in montagna, al di sopra di 1.600 metri di altitudine. Lo sostengono le sezioni venete di Italia nostra, Club alpino italiano, Wwf e Mountain wilderness, nelle osservazioni inviate, prima della discussione in consiglio regionale del progetto di legge.
L'IDEA
La proposta è stata sinora approvata dalla giunta regionale e dalla II Commissione ambiente e infrastrutture, lo scorso 23 febbraio, con un solo voto contrario. Dovrà poi passare in IV Commissione cultura e turismo. Il presidente regionale Luca Zaia sostiene: «Con questa proposta insistiamo nel favorire l'innovazione dell'offerta turistica in forma ecosostenibile e comunque di basso impatto, così da permetterle di intercettare la crescente domanda di turismo emozionale, di quel turismo, che si va sempre più affermando in tutto il mondo e che risponde all'esigenza di vivere emozioni intense e durature, in un più genuino rapporto con la natura».
LA CRITICA
«In un ambiente particolarmente delicato, caratterizzato da un paesaggio naturale formatosi in migliaia di anni, il legislatore regionale vorrebbe consentire costruzioni avulse da questo contesto, per permettere ad un turismo elitario di "vivere emozioni intense e durature in un più genuino rapporto con la natura". Per soddisfare le richieste di pochi, si lasciano realizzare le stanze panoramiche sopra i 1600 metri di altezza, fuori quindi dai centri abitati. Il progetto prova come chi amministra la cosa pubblica non riesca ancora a rapportarsi con le più elementari norme di rispetto e conservazione dell'ambiente e ancor più con le regole che impone la natura». La preoccupazione dei ricorrenti è concreta. Ci si chiede come potranno essere dotate di acqua corrente ed energia elettrica; come dovrebbero essere realizzati gli scarichi dei servizi igienici, quale inquinamento luminoso genererebbero, con quali impatti sulla fauna. «Non sono indicati vincoli di cubatura. Sembra piuttosto una delega in bianco per nuovi modelli di strutture alberghiere in alta quota, in ambienti naturali e paesaggistici di notevole bellezza». Infine la proposta: «Per il turista che vuole vivere esperienze di contato diretto con la realtà montana e l'ambiente che la caratterizza, appare più opportuno promuovere il recupero delle strutture esistenti, alpeggi e bivacchi, nella loro naturalità e semplicità, ben inserita nel paesaggio delle nostre montagne».
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