Il sindaco risponde agli attacchi: «Stiamo costruendo una Belluno vivibile»

Giovedì 7 Gennaio 2021 di Alessia Trentin
Il sindaco Massaro risponde agli attacchi

L’INTERVISTA
BELLUNO «La nostra visione della città, loro, non l’hanno capita. I cittadini invece sì e ci hanno scelti per due volte». Il sindaco Jacopo Massaro sferza risposte secche alla minoranza. Attaccato su tutti i fronti dal centro destra rimanda il confronto finale al maggio 2022. «Continuerò a dare il mio contributo per un progetto di centro sinistra in cui trovino posto gli elementi di novità che hanno caratterizzato questi due mandati», dichiara e risponde punto per punto alle critiche delle opposizioni. 
Dicono che questi otto anni di politica non hanno portato opere pubbliche nuove al capoluogo. Cosa risponde? 
«Invito a riguardare le linee di mandato di queste due amministrazioni, i testi si aprivano sempre con la dichiarazione chiara sulla fine dell’idea di progresso legata al cemento. Per noi il progresso significa recupero dell’esistente, socialità, partecipazione. Loro non la pensano così e vedono solo grandi colate di cemento. Noi non condividiamo questa visione ed evidentemente nemmeno i cittadini che per due volte hanno scelto questo programma». 
Ha qualche rimpianto? 
«Certo, di rimpianti se ne hanno sempre. Per esempio penso che avremmo potuto avviare prima il Piano di rigenerazione. Ci sono sempre tante cose che, con il senno di poi, si avrebbe voluto fare diversamente. Trarremo le fila a fine legislatura e, come abbiamo fatto nel 2017, diremo anche quello che non ha funzionato». 
Forse si poteva procedere prima con il ponte che sostituirà il Bailey?
«No. Chi poteva inserire questa opera nell’elenco di quelle da realizzare con i fondi Vaia è la Regione, che l’ha fatto quest’anno invece che lo scorso. Avrà avuto sicuramente i buoni motivi. Bisogna avere la capacità di comprendere che, in una visione regionale delle emergenze, non necessariamente i nostri interventi sono al primo posto». 
Le forze di opposizione sono molto critiche nei confronti del Piano di rigenerazione, parlando di costi in più da sostenere. Un giudizio troppo duro? 
«Palazzo Crepadona avrà un’efficienza energetica migliore una volta terminato e nelle Gabelli ristrutturate troveranno posto le classi delle elementari oggi ospitate nelle nuove Gabelli e l’asilo Cairoli. Loro per non pagare qualche bolletta in più preferirebbero lasciare un edificio in stato di abbandono? Comunque se dopo un biennio disastroso per via di Vaia e del Covid sono queste le critiche della minoranza, mi sento molto soddisfatto perché vuol dire che la squadra ha fatto un ottimo lavoro». 
È sicuro del fatto suo, eppure si parla di un mal di pancia nella sua maggioranza. 
«Stiamo portando avanti questo progetto da oltre 8 anni, non ci sono avvisaglie secondo cui dovrebbe finire prima il mandato. Il centro destra, di contro, non è riuscito a vincere le elezioni nel 2012, pur essendo uscente, e nemmeno ad arrivare al ballottaggio. Penso che la compattezza di questa maggioranza non vada messa in discussione. Un progetto che ha l’ambizione di durare dieci anni non è un monolite, chiaro, ma un progetto in cui le componenti si confrontano tra loro». 
Il centro destra è certo di vincere alle prossime amministrative, voi lo siete altrettanto? 
«Stiamo dialogando con tutte le forze del centro sinistra. I cittadini hanno ben capito la nostra visione della città, noi non faremo accordi tra segreterie alle prossime elezioni, ma continueremo a portare i bellunesi nelle stanze dei bottoni di Palazzo Rosso».
Alessia Trentin
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Ultimo aggiornamento: 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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