Piogge e disgelo non allentano la crisi idrica: Piave dimezzato, bacini montani a secco

Giovedì 6 Aprile 2023 di Lauredana Marsiglia
Il Piave dimezzato dalla siccita

BELLUNO - Le piogge della seconda metà di marzo hanno ridato un po' di fiato alle riserve idriche del Veneto, ma l'apporto complessivo mensile è stato comunque inferiore alla media del periodo 1994-2022: solo 37 mm di pioggia contro 65. Un calo del 43 per cento. È un quadro preoccupante, ma non inusuale, quello uscito dal rapporto sulla riserva idrica stilato dall'Arpav relativamente al mese di marzo 2023. La carenza d'acqua resta centrale, specie in una provincia come quella di Belluno servita da un acquedotto che perde circa il 70 per cento dell'acqua captata dalle sorgenti.

USO RESPONSABILE
Attualmente non sono state introdotte ancora limitazioni, ma resta in vigore soltanto l'appello ad un uso responsabile, evitando ogni forma di spreco. «Le piogge e il disgelo - spiega Attilio Sommavilla, presidente di Bim Gsp, società che gestisce la rete idrica - hanno portato un po' di beneficio, ma restiamo in una situazione borderline. Per ora non abbiamo particolari criticità».
In Alpago, dove l'anno scorso si è avuto una stagione difficile tra Puos e Farra, è già stato attivato un bypass per garantire una portata maggiore in caso di necessità. «Nei prossimi giorni - spiega il sindaco Alberto Peterle - convocherò una riunione pubblica per spiegare cose è stato fatto, in modo che ci sia piena consapevolezza della situazione». Tra le aree più piovose della seconda metà del mese, il Bellunese si piazza al secondo posto dopo l'area di Portogruaro con 80 mm a Chies d'Alpago e 67 a Longarone. Intanto il Piave registra un deficit pluviometrico del 48 per cento.
Ma non sono in assoluto i dati peggiori.

Ci sono stati anni, come il 2003 o ancora come il 2012 o il 2021, decisamente allineati in termini di siccità. Anche il 2022 è stato decisamente avaro di piogge, dato che se messo in fila con l'anno in corso finisce per aggravare il quadro dovuto soprattutto a carenza di riserve nivee.

LE AREE PIÙ "SECCHE"
Nei sei mesi tra ottobre e marzo, a livello veneto, sono caduti mediamente 344 mm contro la media 1994-2022 di 513: un calo del 33 per cento stimato in 6333 milioni di metri cubi d'acqua. E la provincia di Belluno, solitamente nota per la sua piovosità spesso fuori controllo, ha visto Misurina, Caprile e Borca di Cadore toccare i minimi a livello veneto, rispettivamente con 207, 219 e 223 mm. Ha fatto meglio solo Seren del Grappa 643 mm.
Considerato il deficit pluviometrico già accumulato dall'inizio dell'anno idrologico (-169 mm), per riequilibrare il bilancio già nel mese di aprile 2023 sarebbero necessari, come dato medio sul Veneto, circa 262 mm (considerando 93 mm la media storica di aprile 1994-2022).

TANTI INVERNI UGUALI
C'è poi il capitolo della neve, con un marzo decisamente scarso rispetto alla media: il deficit è stato di circa 100 cm a 2000 m, 60 cm a 1600 m e di 30-40 cm nei fondovalle delle Dolomiti a 1200 m di quota.
La sommatoria di neve fresca dal 1 ottobre al 31 di marzo, evidenzia un deficit di precipitazione nevosa del 40% circa pari a 180 cm di neve a 2000 m (periodo di riferimento 1991-2020), 130 cm a 1600 m e 60-100 cm nei fondovalle delle Dolomiti. Il deficit di precipitazione è simile all'inverno scorso (2022), al 2017, 2012, 2003, 2002 e 2000 (6 inverni dal 2000 ad oggi).

I SERBATOI
Sul fronte dei grandi serbatoi, ovvero i laghi artificiali, troviamo quello del Centro Cadore stazionario su valori assai bassi da novembre (29% del volume massimo invasabile, -46% sulla media storica), causa interventi di manutenzione di alcuni manufatti, volume comunque più che doppio rispetto al 2003 (minimo storico) e 2012; Santa Croce in deciso calo fino a metà mese e poi in netta ripresa, con un volume, al giorno 31, pari al 72% di riempimento (+37% sulla media storica); Mis, in forte crescita da metà febbraio a metà marzo: al giorno 31 era all'81% del volume massimo invasabile (+51% sulla media storica). Sul serbatoio del Corlo volume stazionario nella prima decade, in seguito in decisa ripresa con un riempimento del 56%. Previsioni? Impossibile farne. L'unica regola da non perdere mai di vista è quella di non sprecare.
 

Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 09:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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