BELLUNO - “La stagione ormai è andata così. Ma a settembre dovremo cominciare a lavorare perché una situazione del genere non si ripresenti mai più”. Lo dice il sindaco di Alpago, Alberto Peterle, preoccupato per i prelievi d’acqua dal lago di Santa Croce che dieci giorni fa avevano fatto sì che lo specchio lacustre fosse più basso di oltre quattro metri rispetto alle misure abitali.
Più drastico Paolo Doglioni (presidente di Confcommercio Belluno) che tuona: “Prelevare acqua in questo particolare momento è folle. Ma la consigliera regionale bellunese, Silvia Cestaro, mi ha assicurato che la situazione è rientrata”. Ed anche lui auspica: “Bisogna lavorare perché ciò non si ripeta più”. Si muovono su questi due binari le riflessioni circa quanto è accaduto attorno al lago di Santa Croce, alle conseguenze e alle possibili contromisure.
Nella giornata di giovedì il sindaco Peterle ha incontrato gli operatori che in riva al lago e grazie al lago lavorano: “Io non so quantificare le perdite in termini economici – esordisce - né quante siano state le disdette, che pur non sono mancate.
Poi Peterle comincia a programmare: “Il nostro prossimo obiettivo è metterci attorno ad uno stesso tavolo insieme a Regione ed Enel e con quanti gravitano attorno al lago e pensare a come evitare che fra un anno ci ritroviamo qui a fare gli stessi discorsi. In questa prossima interlocuzione intendiamo coinvolgere anche l’assessore regionale Bottacin”.
C’è comunque in tutti la consapevolezza che questa è stata un’annata con condizioni meteorologiche eccezionali: “Era dal 2009 – conferma il sindaco - che Enel rispettava il cosiddetto livello minimo turistico almeno sino al 20 agosto. Quest’anno purtroppo la situazione è diversa”. Dal lago, Paolo Doglioni allarga lo sguardo alla situazione dell’intera provincia e alle sue prospettive: “È impensabile, anzi: è demenziale pensare di abbassare il lago in questa stagione quando c’è turismo, rischiando di mettere a rischio la stagione ed i ricavi degli operatori. Facendo così, si pongono in pericolo attività che magari a settembre non troveremo più aperte”. Doglioni fornisce poi la propria ricetta per la pianura che si serve dell’acqua che viene dalla montagna: “Devono costruire degli invasi dove raccogliere l’acqua che scende in primavera e quella delle esondazioni che si verificano ogni anno. Ma devo anche dire che la consigliera regionale Cestaro mi ha detto che i prelievi sono stati bloccati”. Una soluzione che soddisfa Doglioni che tuttavia ammonisce: “Bene così, ma facciamo tesoro di quanto accaduto e delle soluzioni trovate per evitare che Belluno, che paga anche per la congiuntura mondiale come tutti gli altri territori, non si trovi a scontare un prezzo ancora più alto”. Infine ecco la preoccupazione maggiore: “Sarebbe importante che la caduta del Governo non trascinasse con sé anche la legge sulla montagna che parlava anche dei laghi, oltre che di tante problematiche che ci coinvolgono”.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout