Siccità, altri venti giorni poi si inizia a razionare l'acqua. E siamo solamente a marzo

Mercoledì 15 Marzo 2023 di Lauredana Marsiglia
Siccità, altri venti giorni poi si inizia a razionare l'acqua. E siamo solamente a marzo

BELLUNO - «Abbiamo ancora 2-3 settimane di autonomia, poi, se non comincerà a piovere, saremo costretti a sospendere l'erogazione d'acqua di notte, dalle 22 alle 6». Attilio Sommavilla, presidente di Bim Gsp, la società che gestisce le reti idriche e sistemi di depurazione dell'intera provincia, parla del secondo anno consecutivo di difficoltà, dovuti sì dalla scarsità delle piogge, scese del 30-40 per cento rispetto a venti anni fa, ma anche dallo stato disastroso in cui versano gli acquedotti e i serbatoi della provincia. Dall'Arpav, intanto, non giungono buone notizie: fino a domenica, spiega il previsore di turno del Centro di Arabba, non sono previste perturbazioni.

L'acqua scesa nella notte scorsa è andata dai 3 millimetri per metro quadrato registrati a Feltre, dato minimo, ai 33 di Fortogna di Longarone. Anche l'Arpav parla di un secondo anno consecutivo di siccità.


L'ACQUEDOTTO PERDE IL 70%
Ma se il meteo non aiuta, lo stato degli acquedotti peggiora la situazione. «Negli anni non sono mai stati curati - spiega - perché tanto, a Belluno, pioveva sempre, quindi non era necessario intervenire. Ma oggi di fronte alla carenza di piogge, ma soprattutto di neve che costituisce il vero serbatoio a rilascio graduale, il problema si evidenza in tutta la sua gravità. Oggi le nostre reti perdono il 70 per cento dell'acqua trasportata, inoltre i serbatoi non hanno sufficiente capacità di immagazzinamento». Una situazione che Sommavilla definisce drammatica e che, per essere sistemata, richiederà anni di investimenti, almeno venti. «Abbiamo dei tratti di acquedotto - spiega - realizzati ancora in legno trattato; pezzi da museo che però, a dire il vero, tengono più degli altri».


INVESTIMENTO DA 27 MILIONI
Superati i guai finanziari, che hanno lasciato una pesante eredità, la società guarda ora agli investimenti per poter trasportare il bene acqua, prezioso più di ogni altra cosa, senza perdite. «Abbiamo ottenuto un finanziamento da 27 milioni di euro a valere sul fondo Pnrr - spiega il presidente, orgoglioso di aver vinto un bando così importante a testimonianza, dice, che Gsp non è un "carrozzone" -. Con questi soldi potremo arrivare ad una modellazione idraulica di tutta l'area che va dall'Alpago alla Valbelluna, passando per il Nevegal, comprendendo Cortina, Agordo e Pieve di Cadore, aree che rappresentano circa la metà della provincia e nelle quali si registra la situazione peggiore».


MAPPARE LA RETE
L'intervento consisterà nel mappare la rete. I tubi, ogni tot metri, saranno tagliati e dotati di una saracinesca per poter interrompere il flusso d'acqua in caso di perdite. Ciò consentirà anche di individuarle più facilmente. Modello che è già stato adottato per parte del centro storico e in altre località, dando una prima risposta al gigantesco problema. Nel piatto del complesso settore idrico c'è poi la partita dei depuratori: «Ne abbiamo sei nuovi in programma e il raddoppio di quello di Marisiga che ci consentirà di eliminare le varie vasche Imhoff».


TAVOLO DI LAVORO
Intanto, il tavolo per affrontare eventuali emergenze è stato aperto composto da Gsp, Prefettura, Vigili del fuoco e Consiglio di bacino. «In queste fasi, e non solo - conclude Sommavilla - è fondamentale che il cittadino collabori, evitando qualsiasi forma di spreco. Per questo motivo, domenica, fare una giornata di visita ad una sorgente e ad un depuratore». E infine le tariffe: «L'acqua non ha un costo, la tariffa è legata alle infrastrutture necessarie per trasportarla nelle case. Cosa tutt'altro che semplice».

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 12:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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