PIEVE DI CADORE - Sangue freddo, parole giuste, gesti sicuri: così due poliziotti domenica mattina hanno salvato una vita. È successo in uno dei luoghi più tristemente noti dell’alto bellunese, il ponte Cadore che due agenti della Stradale stavano percorrendo a bordo dell’auto di servizio durante un normale servizio nel traffico.
GLI INTERVENTI
E dire che negli anni sul manufatto si sono montate tutta una serie di barriere di protezione per evitare che le persone potessero scavalcare la ringhiera e lanciarsi nel vuoto per farla finita. Tragedia sfiorata, dunque, ma qualcosa ancora deve essere fatto per rendere inaccessibile l’esterno del ponte, non sempre passano una pattuglia della Stradale, o qualche automobilista sensibile.
IL TRANSITO
L’equipaggio della stradale, durante uno dei consueti controlli del traffico che di domenica si fa più intenso verso le località turistiche, attorno alle 10 ha notato una donna camminare pericolosamente sul ciglio della strada lungo il viadotto. Il timore che stesse per compiere un gesto inconsulto ha lasciato presto il posto alla certezza. Bisognava agire mentre su quel ponte tutti viaggiano a velocità elevata, il limite è di 90 chilometri orari, in pochi lo rispettano, ma nessuno lo percorre a piedi; gli agenti però non ci hanno pensato due volte e rischiando anche la propria incolumità, si sono fermati sul margine della carreggiata segnalando con i lampeggianti blu la propria posizione non distante dalla signora che anche alla vista degli agenti sembrava determinata a salire sulla ringhiera per buttarsi sul greto del Piave sottostante dopo un volo di quasi 200 metri. Scesi dall’auto di servizio i due poliziotti hanno cercato di capire come stava la donna, se avesse imboccato il ponte per sbaglio o se era solo per farla finita. Dopo averla fermata hanno inviato i suoi dati per un controllo alla sala operativa e proprio mentre gli agenti stavano attendendo riscontro, la donna, con una mossa improvvisa saliva con un piede sul guard rail mentre con la mano si aggrappava alla ringhiera di protezione nell’intento di scavalcarla.
LA SALVEZZA
L’agente più vicino è riuscito ad afferrarla per l’altro braccio e insieme al collega facevano desistere la signora dall’intento. La donna è stata fatta a bordo dell’auto e l’hanno accompagnata all’ospedale in evidente stato di agitazione. Durante il tragitto, in lacrime ha più volte confermato ai poliziotti le sue le intenzioni di farla finita.