BELLUNO - Cassa integrazione per la Sest di Limana. L'azienda bellunese legata al comparto refrigerazione e climatizzazione ha richiesto per i propri dipendenti un periodo di cig legato al calo del lavoro. L'Adl Cobas, sindacato che insiste nell'azienda, informa, attraverso un comunicato, che sono molte le aziende del Bellunese che rischiano la chiusura a causa della situazione che si sta sviluppando a livello mondiale e che alla Sest di Limana «è stato ufficialmente dichiarato lo stato di crisi con la conseguente messa in cassa integrazione, anche a zero ore (con nessuna presenza lavorativa) di oltre 300 dipendenti e il mancato rinnovo di diversi contratti a termine». Una situazione preoccupante su cui getta acqua sul fuoco, senza minimizzare, l'amministratore delegati di Sest, Michele Faggioli.
LA SITUAZIONE
L'azienda di Limana ha acquisito da poco la ex Acc e questo desta una preoccupazione legata al progetto di potenziamento di quest'ultima con la possibile perdita di posti di lavoro. «Negli stabilimenti vengono realizzate - spiega Faggioli - due tipologie di prodotto che in questo momento hanno mercati differenti. La maggior parte della produzione di Limana è dedicata alla refrigerazione commerciale e in questo caso il mercato è rallentato. Mel è dedicato al condizionamento, un mercato migliore, e posso dire che tutto quello che era stato programmato proseguirà anche l'incremento di organico».
L'ANDAMENTO
Rassicurazioni dall'Ad di Sest: «Nella preoccupazione legata al breve periodo di questa fine anno e forse nei primi mesi dell'anno prossimo, c'è grande ottimismo per quanto riguarda il 2023 pur nella complessità della situazione mondiale. Positività nel settore della climatizzazione, ci sono potenzialità di sviluppo proprio perché perno fondamentale in vista dei cambiamenti climatici».
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