«Scimmia», «brutta come il tetano» alla nuova moglie dell'ex fidanzato: assolta

Mercoledì 9 Giugno 2021 di Davide Piol
foto di repertorio

SEREN DEL GRAPPA Nelle lettere anonime, inviate tra il 2016 e il 2018, aveva più volte insultato la moglie del suo ex fidanzato. Diceva che era «brutta come il tetano» e che «rideva come una scimmia». Una serie di altre circostanze avevano poi fatto scattare la denuncia. L'uomo, di 43 anni, si era rivolto alle forze dell'ordine e lei, una 60enne di Seren difesa dall'avvocato Liuba D'Agostini, era finita a processo per stalking.

Ma ieri mattina, nonostante la richiesta di condanna del pubblico ministero a 1 anno e 1 mese di reclusione, il tribunale di Belluno l'ha assolta perché il fatto non sussiste. 


IL PRECEDENTE

La relazione tra i due era iniziata nel 2011 e, malgrado quei 18 anni di differenza, era continuata fino al 2016. Poi la rottura improvvisa e la separazione. Dopo pochi mesi la vita di uno dei due era cambiata in modo drastico. Lui aveva trovato una nuova fidanzata, l'aveva sposata e c'era un figlio in arrivo. Invece lei, piena di rancore e non in grado di accettare la fine della loro storia, era rimasta ferma nei ricordi del passato. La prima lettera anonima, scritta a mano (in stampatello), risale 2016. L'imputata segnalava un abuso edilizio del suo ex, ossia una tettoia che aveva posizionato fuori casa per coprire la legna. Poi erano seguite le altre: il 23 gennaio, il 27 marzo, l'8 maggio e il 10 luglio 2018. Un vero e proprio incubo. «Ti ho visto con la tua compagna si legge in una delle lettere Certo che potevi trovartene una migliore. Oltre che essere brutta ha l'aspetto di una persona con problemi mentali. Non ti sembra di meritarti qualcosa di meglio? Povero bambino». 


IL DISEGNO

Dietro il foglio un disegno stilizzato (una persona con un triangolo al posto del corpo) che raffigura la rivale in amore. Nella lettera successiva scriveva: «Guardando la tua fidanzata mi sono chiesta: ma che scelta ha fatto? Non ti sei accorto che sembra un'handicappata? Sembra una uscita dalla psichiatria. Ricordati che la vita è una sola. Guardati attorno che ce ne sono di migliori». 


IL RACCONTO

L'uomo aveva raccontato ai carabinieri di averla vista girare fuori casa, pur non avendo nulla a che fare con quei luoghi, e sembrava che la sua ex lo stesse controllando. Nell'udienza di ieri mattina, in Tribunale a Belluno, l'avvocato Liuba D'Agostini ha sottolineato come i fatti al capo d'imputazione non configurassero affatto il reato di atti persecutori. Il quale richiede una condotta idonea a creare, nella persona offesa, uno stato di ansia e di timore per la propria incolumità. Non era questo il caso. Le lettere erano offensive, certo, e quindi ingiuriose (reato depenalizzato) ma ciò non era sufficiente a dimostrare lo stalking. Perciò la donna è stata assolta. 
 

Ultimo aggiornamento: 10:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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