Sequestrato di nuovo l'hotel Ampezzo: bloccate opere per 16 milioni di euro

Venerdì 30 Aprile 2021 di Lauredana Marsiglia
Il cantiere dell'hotel Ampezzo
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CORTINA D’AMPEZZO - Sembra ormai un braccio di ferro quello innescato sull’hotel Ampezzo di Cortina da ieri tornato sotto sequestro dopo la sentenza della Cassazione che rispediva tutto al Tribunale del riesame di Belluno. Ieri è arrivata la decisione che accoglie la richiesta della pubblica accusa di rimettere i sigilli, cancellando così il primo ricorso che dava ragione alla proprietà togliendo la misura cautelare e consentendo quindi la ripresa dei lavori. Torna così a fermarsi il cantiere da 16 milioni di euro avviato dalla società Lajadira srl di cui è legale rappresentante l’investitore russo Andrey Alexandrovich Toporov.

VIZI PROCEDURALI
Il sequestro preventivo del cantiere era scattato il 21 luglio 2020 per presunti vizi procedurali e ipotesi di abuso d’ufficio ventilando difformità i nell’autorizzazione a costruire.

La misura venne subito impugnata dalla società che davanti al Tribunale del Riesame che, in accoglimento dell’istanza, fece rimuovere i sigilli. Da qui il ricorso della Procura di Belluno davanti alla Cassazione la quale si era però limitata ad azzerare tutto, rinviando il caso ad una nuova sezione del Tribunale locale (collegio composto dai giudici Montalto, Cittolin, Giua). Ieri è arrivato il pronunciamento che, in venti pagine di motivazioni, rimette la palla in mano alla Procura.


GLI IMPUTATI
Una vicenda davanti alla quale la proprietà ventilava di mollare il cantiere, lasciando una ferita di cemento proprio nel cuore di Cortina, un “buco” ricettivo in vista delle Olimpiadi. Ora si attendono le possibili contromosse delle difese degli imputati: Lucio Boni (avvocati Stefano Zallot e Gianluca Sgravato) nella sua veste di direttore dei lavori e architetto e Toporov quale committente e proprietario (avvocati Bruno Barel ed Elisa Pollesel).


IL COMMENTO DI GHEDINA
Obbligatoriamente stringato, trattandosi di materia giudiziaria, il commento del sindaco Gianpietro Ghedina: «Da un lato dispiace, l’intervento è nel cuore di Cortina d’Ampezzo e il sequestro crea dei disagi. Dall’altro mi sembra che la questione verta sull’interpretazione di un articolo e sulla procedura autorizzativa dell’intervento. Da sindaco mi dispiace. L’augurio è che possa ripartire al più presto nella correttezza degli atti». In effetti, l’intera vicenda verte su un’interpretazione della legge che regola l’attività edilizia.


UN ALBERGO 5 STELLE
L’hotel si trova in centro a Cortina d’Ampezzo, sulla via della stazione, e dovrebbe diventare un albergo di lusso a cinque stelle. Un fiore all’occhiello da sfoggiare alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026 con camere molto grandi, un ristorante con 120-150 coperti e un centro benessere di circa 900 metri quadri. Un progetto però incappato in un’indagine del pubblico ministero D’Orlando. Ventilando irregolarità autorizzative, il pm aveva chiesto e ottenuto il sequestro.
I legali degli imputati e della società, ieri, non hanno voluto rilasciare dichiarazione, affermando che prenderanno posizione nelle prossime ore.
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Ultimo aggiornamento: 17:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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