Via libera al collegamento sciistico: così il Comelico si aggancia alla Val Pusteria

Martedì 31 Gennaio 2023 di Lucio Eicher Clere
Scuola sci in Comelico

COMELICO SUPERIORE - Il collegamento impiantistico tra Padola e Passo Monte Croce si farà. La notizia, attesa da una ventina d'anni è arrivata in municipio di Comelico Superiore con il parere favorevole espresso dalla Soprintendenza al Paesaggio di Venezia. Per raggiungere l'obiettivo della realizzazione degli impianti che da Valgrande raggiungeranno il Monte Colesei e quindi scendere a Passo Monte Croce collegandosi quindi con il carosello di Sesto e Versciaco, l'amministrazione comunale di Comelico Superiore, in particolare il sindaco Marco Staunovo Polacco (nella foto), ha lavorato assiduamente in questi ultimi cinque anni per superare le difficoltà e le osservazioni che rinviavano da un anno all'altro le risposte che la gente di tutto il Comelico si attendeva per aprire una prospettiva di sviluppo turistico su cui hanno investito gli imprenditori della Pusteria, in particolare Franz Senfter e la sua società Drei Zinnen.

IL VIA LIBERA
L'approvazione del Progetto Stacco, cioè la Strategia per l'accessibilità al Sito Unesco e per lo sviluppo equilibrato del Comelico è il compromesso a cui sono giunti i funzionari veneziani, con i tecnici e gli amministratori comeliani.

Un progetto che recepisce le istanze di quanti in Comelico e in Pusteria sollecitano da lustri il collegamento impiantistico che colleghi la partenza della seggiovia di Padola con Valgrande e da lì si inerpichi sulle pendici di Colesei con piste di rientro da Passo Monte Croce. Fatti gli opportuni interventi sulla collocazione della stazione di arrivo e valutati i possibili impatti ambientali, l'accordo tra Comune di Comelico Superiore e Soprintendenza porta ad allargare il valore dell'intervento ad altri aspetti del territorio, quali ad esempio la valorizzazione delle linea di confine tra l'ex Repubblica di Venezia e il vecchio Tirolo Asburgico, dove sono ancora visibili i cippi in pietra risalenti al 1753. Saranno poi riqualificate le opere del Vallo Alpino, un'opera risalente alla Prima Guerra mondiale, e anche la messa in rete di tutti i luoghi di conservazione storico-culturale del Comelico, seguendo la linea che unisce in quota i Comuni di Comelico Superiore con San Nicolò, San Pietro, Santo Stefano e Danta. Questa soluzione inserisce gli impianti di risalita in quota e le piste per la pratica dello sci alpino in un contesto di valorizzazione dell'ambiente che ha come corona il gruppo delle montagne dell'Aiarnola con quelle del Popera, per arrivare alla Croda Rossa di Sesto e gli aspetti storici e ambientali che potranno favorire nei mesi estivi i percorsi per le camminate di turisti e valliggiani in quota.

IL COMMENTO
Il sindaco Marco Staunovo Polacco esprime la sua soddisfazione per aver raggiunto un traguardo che ha perseguito per lunghi anni. «Il progetto -dice - è stato costruito integrando ambiente, cultura, storia, sviluppo, con una visione verso il futuro, inserendo anche elementi di studio riferibili alle peculiarità del sito Dolomiti Unesco e alla neutralizzazione delle emissioni di carbonio. Nei prossimi giorni verranno approfonditi tutti gli aspetti relativi alle prescrizioni stabilite dalla Soprintendenza, in attesa del parere anche sugli aspetti monumentali del progetto stesso. Il confronto lungo con gli uffici di Venezia ha contribuito a migliorare significativamente la proposta, facendola diventare un progetto pilota per il nostro territorio». Nei prossimi giorni quindi saranno esaminate le carte arrivate dalla Soprintendenza e sarà coinvolta la società Drei Zinnen, che è il partner per l'esecuzione dei lavori su cui sono stati investiti una quarantina di milioni di euro, la maggior parte dei quali provenienti dai Fondi per i Comuni di Confine e la parte privata con l'investimento già stabilito dalla società presieduta da Franz Senfter.

 

Ultimo aggiornamento: 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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