Dopo lo schianto 80enne litiga e travolge il motociclista 40enne: condannato a 1 anno e 4 mesi

Martedì 18 Gennaio 2022 di Davide Piol
Dopo lo schianto 80enne litiga e travolge il motociclista 40enne: condannato a 1 anno e 4 mesi

BELLUNO - Tanto fumo e poco arrosto. Non potrebbe essere definita altrimenti la strana vicenda che ha coinvolto un automobilista di 80 anni e un motociclista di 40 che, a seguito di un incidente vicino alla rotonda di Col Cavalier, avevano dato alle forze dell'ordine due versioni differenti dell'accaduto. Il primo raccontava di essere stato fermato contro la sua volontà. Il secondo di essere stato investito e quasi ammazzato dall'anziano. Ad aver ragione, secondo il Tribunale di Belluno, era il centauro.

Alessandro De Pellegrin, l'anziano che guidava l'auto, è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione per calunnia. Il giudice gli ha concesso la sospensione condizionale della pena subordinata al risarcimento del danno in favore della parte civile, pari a 4mila euro oltre alle spese processuali.


I FATTI

L'incidente risale ad agosto 2017. L'anziano sta guidando la sua auto nei pressi della rotonda di Col Cavalier a Belluno quando raggiunge due moto e decide di superarle. Lo spazio glielo permette. Durante il sorpasso, però, uno dei motocilisti viene urtato. Qui c'è la prima crepa nella ricostruzione degli eventi. Secondo il 40enne, un agente di polizia penitenziaria assistito dall'avvocato Mario Mazzoccoli, nasce una discussione in mezzo alla strada. Il motociclista chiama la polizia ma mentre compone il numero e si porta il cellulare all'orecchio, viene caricato sul cofano dal pensionato che poi ingrana la marcia e scappa. Il centauro viene portato al Pronto soccorso di Belluno e dimesso con tre giorni di prognosi. Le sue condizioni non migliorano e, dopo la visita dal medico di base, i giorni diventano più di venti.


L'INCHIESTA

Parte un'inchiesta per lesioni personali colpose che finisce dal giudice di pace. Nel frattempo il pensionato, difeso dall'avvocato Luca Dalle Mule, denuncia l'agente per violenza privata e danneggiamento. Quest'ultimo procedimento viene archiviato e ne nasce un terzo per calunnia: secondo la Procura l'anziano avrebbe mentito sulla ricostruzione degli eventi, denunciando il motociclista pur sapendo che fosse innocente. In dibattimento sono state prodotte quattro perizie, tre in ambito medico e una in ambito informatico, e De Pellegrin ha confermato quanto già riferito alle forze dell'ordine. Anzi, la difesa ha addirittura sostenuto che la foto scattata dall'amico del centauro raffigurante l'uomo sopra il cofano dell'auto era in realtà un'immagine modificata al computer perché non mostrava l'ombra dell'investito (a differenza degli altri oggetti presenti nella foto). Il giudice non ha creduto a una sola parola, condannando l'anziano a 1 anno e 4 mesi di reclusione.
 

Ultimo aggiornamento: 11:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci