La mani dei cinesi sugli schianti degli alberi: acquisti record... e il prezzo sale

Domenica 24 Marzo 2019 di Lauredana Marsiglia
Al lavoro nei boschi per il taglio degli alberi schiantati
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BELLUNO - Gli effetti della tempesta Vaia, che a fine ottobre ha raso al suolo i boschi del Bellunese, rifocilleranno la fame di materie prime di una Cina in continua espansione. L’attualissima idea di riattivare l’antica “via della seta”, che proprio ieri ha visto la firma di accordi bilaterali tra Governo italiano e il presidente Xi Jinping, sembra trovare un’insolita coincidenza temporale con l’asta di legname andata in porto in queste ore. Il Comune di Belluno è riuscito a piazzare 17mila 500 metri cubi di legname, steso da Vaia sulle alture di Faverghera, ad un prezzo insperato: 26 euro al metro cubo contro i 12 della base d’asta. Per i 6.750 metri cubi di scarti, invece, l’offerta è stata di 8,50 sulla base di 8. In tutto 512mila euro “gonfiati” dall’interesse cinese.  
UNICI IN GARA
Ad aggiudicarsi il lotto è stata la bolzanina Waldprofi Südtirol. Dopo Vaia, tra i nuovi clienti spunta anche il Dragone. La conferma arriva dall’amministratore delegato Ralph Urthaler. Sul perché abbiamo offerto più del doppio, la risposta è chiara: «Non sapevamo di essere gli unici in gara». L’interesse della Cina per i boschi bellunesi, viene confermato anche da Giustino Mezzalira, direttore della sezione agroforestale di Veneto Agricoltura.
«Sembrano che ci siano due grossi acquirenti cinesi - spiega Mezzalira - ciascuno dei quali interessato ad acquistare 2milioni di metri cubi, ovvero pressoché l’intero danno provocato da Vaia. Come Veneto Agricoltura abbiamo seguito da vicino il bando del Comune di Belluno in quanto anche noi abbiamo proprietà in quell’area. Si tratta di un’ottima notizia che ci fa toccare con mano la globalizzazione. Di certo una grande occasione».
CAPACITÀ INDUSTRIALE
I legname supererà le distanze a bordo di container, esattamente quelli utilizzati per importare merci in Europa e che, al posto di tornare indietro vuoti, saranno riempiti di tronchi e ramaglie. Poi saranno imbarcati. L’operazione trasporto sarà a costo zero, perché i container pagano a volume non a peso.
«Ciò che dispiace in questa operazione - prosegue Mezzalira - è vedere che non abbiamo più capacità industriale, ovvero quella di trasformazione della materia prima. Non abbiamo segherie e non abbiamo nemmeno sistemi di teleriscadalmento, molto usati invece in Alto Adige». Certo, non c’è di che rallegrasi nel vendere a 26 euro al metro cubo, ma nessuno, di fronte all’abbondanza di alberi abbattuti dal vento, pensava di poter realizzare un simile prezzo. Anzi, si temeva che i lotti, dopo un trend positivo a dicembre sceso poi tra gennaio e febbraio, restassero invenduti.
IL MARTELLO DEL DIO
Insomma, dal Nevegal, finalmente, arriva una speranza per risolvere uno dei grandi problemi provocati dal maltempo. A dire il vero, ricorda Mezzalira, il Bellunese era in ritardo nella pulizia dei boschi, un ritardo al quale ha sopperito la natura stessa. «Se non arriva l’uomo - conclude il direttore riferendosi alla “martellatura” delle piante da tagliare -, arriva il martello di Dio, come diceva il mio professore Bernardo Hellrigl».
Soddisfatto della vendita, anche sindaco Jacopo Massaro: «Siamo felici per l’ottimo risultato economico raggiunto con questa vendita: storicamente il prezzo del legname è più alto, ma, vista la situazione tragica e anomala, l’aver mantenuto un discreto prezzo è in questa fase un dato positivo».
Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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