Sappada sempre più vicino al Friuli: il ddl per il distacco passa al Senato

Giovedì 21 Settembre 2017
Sappada sempre più vicino al Friuli: il ddl per il distacco passa al Senato
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SAPPADA - Il ddl che prevede il distacco del comune di Sappada dal Veneto e la sua annessione al Friuli Venezia Giulia, passa al Senato, a 10 anni dal referendum, con 168 si, 1 no 8 astenuti. Il testo, che ha diviso il gruppo Autonomie, va alla Camera. Ap ha detto sì anche se il veneto Mario Dalla Tor ha ricordato come ci siano stati «ben 31 referendum per passare dal Veneto al Friuli o all'Alto Adige» e che forse questo «non è il modo giusto di risolvere il problema», visto che il distacco lo si chiede essenzialmente perché alle regioni a statuto speciale arrivano molti più soldi.

«Siamo davvero soddisfatti e a questo punto anche un pò increduli che dopo dieci anni ci sia stato il primo voto, ma adesso scongiuriamo la beffa della fine legislatura: i tempi per il voto alla Camera sono stretti e ci auguriamo che possa giungere una risposta definitiva»: lo ha detto Manuel Piller Hofer, sindaco di Sappada (Belluno), interpellato dall'Ansa sull'esito della votazione al Senato sul passaggio al Friuli Venezia Giulia. «Sapevamo da tempo che era calendarizzata per oggi - ha aggiunto - ma dopo tanti rinvii eravamo cauti.
Non ci aspettavamo nemmeno una convergenza così ampia, che comunque ci fa piacere. Ora avanti con la Camera: l'iter è stato avviato da quattro anni e urge una risposta, in un verso o nell'altro».


IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DEL FVG SERRACCHIANI
«Il voto di oggi al Senato ha interpretato con responsabilità e coerenza la volontà della grandissima maggioranza del popolo di Sappada, e questo atteggiamento confidiamo di ritrovare nel passaggio alla Camera dei Deputati». Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, commentando il voto dell'aula di Palazzo Madama che ha approvato il disegno di legge "Distacco del comune di Sappada dalla Regione Veneto e relativa aggregazione alla Regione Friuli Venezia Giulia". «Alla luce dell'iter lunghissimo e della esemplare tenace con cui i sappadini e le loro amministrazioni hanno mantenuto viva l'attenzione sulla loro causa» - ha aggiunto Serracchiani - esprimo soddisfazione per questo atto parlamentare, molto atteso anche nella nostra Regione
». Serracchiani ha infine precisato che «il passaggio di questo comune è il compimento formale di un'appartenenza identitaria, linguistica e culturale, molto forte e radicata; è la sanzione ufficiale di una lunghissima storia comune. Siamo di fronte a un caso chiarissimo e pacifico, contestualizzato e analizzato in tutti i dettagli anche dal punto di vista costituzionale. Non è una scaramuccia di confine tra Regioni, né - ha concluso - si rischia di aprire alcun effetto domino».

ZAIA: «RISPETTIAMO LA SCELTA, ANCHE SE LA MOTIVAZIONE...»
«Rispettiamo le scelte di tutti e figuriamoci se un federalista impenitente come il sottoscritto oserebbe mettere in discussione le scelte di una comunità. Prendo tuttavia atto che i comuni che fino ad ora hanno rivendicato la libertà di poter cambiare Regione, hanno tutti chiesto di essere annessi al Friuli Venezia Giulia o al Trentino Alto Adige, e mai, che so, all'Emilia Romagna o alla Lombardia. Ciò che la dice lunga sulle vere motivazioni di queste scelte separatiste». È il commento del governatore del Veneto Luca Zaia, sentito dall'Ansa, dopo il voto sul ddl. «Anche per questo - aggiunge - il 22 ottobre andremo a votare per il referendum sull'autonomia, per dare cioè ai comuni di confine le stesse condizioni fiscali ed economiche delle regioni a statuto speciale le quali godono di possibilità di intervento sui territori che alle regioni a statuto ordinario sono letteralmente impossibili. Se il Veneto non avrà l'autonomia sarà l'autonomia ad avere il Veneto, e garantiremo a Bolzano lo sbocco al mare». 
Ultimo aggiornamento: 15:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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