I sindaci bellunesi decidono di scrivere alla Regione: «Più medici di base e devono restare aperte le due Neurologie»

Sabato 25 Marzo 2023 di Giovanni Santin
Timori per la chiusura della Neurologia, i sindaci scrivono alla Regione

IL TAVOLO

BELLUNO - La conferenza dei sindaci redigerà un documento da inviare in Regione per illustrare quale sia la situazione della sanità nel Bellunese e per ribadire con forza quali sono i punti irrinunciabili: il potenziamento e l’aumento del numero dei medici di base sul territorio e il mantenimento delle due Neurologie, cioè sia quella dell’ospedale di Belluno sia quella dell’Ospedale di Feltre. Una conferenza dei sindaci fiume, quella di ieri pomeriggio, presieduta dal primo cittadino di Belluno Oscar De Pellegrin con due punti all’ordine del giorno, il secondo dei quali era appunto dedicato alla “situazione sanitaria provinciale”. Due le modalità per partecipare: in presenza, nella sala giunta di Palazzo Rosso, o on line. E molti primi cittadini hanno scelto questa seconda modalità e il numero legale è stato raggiunto nonostante le molte assenze.

IL CONFRONTO Il resoconto di una riunione che si è tenuta a porte chiuse, arriva dall’assessore del Comune di Feltre Maurizio Zatta, presente all’appuntamento a nome del sindaco Viviana Fusaro. On line ha partecipato anche il Direttore Generale dell’Ulss 1 Dolomiti Maria Grazia Carraro che, di fronte alla preoccupazione dei primi cittadini, ha detto – questo quanto riferisce Zatta – che la situazione del Bellunese non è tanto drammatica. Carraro ha anche preannunciato che a breve organizzerà a sua volta un incontro durante il quale illustrerà quanto è stato fatto finora dall’Ulss e quanto la Direzione ha ancora in programma di fare. I sindaci, a loro volta, hanno quindi ribadito che la provincia ha bisogno di più medici di base e di mantenere aperti entrambi i reparti di Neurologia. Una richiesta, quest’ultima, che fa seguito a quanto recentemente rappresentato all’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin nel corso di un confronto tenutosi a Venezia a cui hanno partecipato i sindaci dei Comuni di Belluno e di Feltre; fra questi anche lo stesso assessore Zatta.

L’EMERGENZA

Fra gli argomenti toccati, come detto, anche il dibattito nato attorno al reparto di Neurologia i cui Dirigenti medici fra un mese rimarranno tre, visto che a breve l’Unità perderà due medici: uno che ha presentato le dimissioni, e l’altro che ha vinto un concorso per un’altra sede. Una riduzione all’osso che ha fatto scattare l’allarme circa la garanzia del diritto alla salute dei cittadini bellunesi. Le malattie neurologiche, come Giuseppe Lauria Pinter, ordinario di Neurologia dell’Università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Irccs dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, ha scritto in una lettera inviata ai presidenti Luca Zaia e Roberto Padrin, sono infatti la seconda causa di morte e la prima di disabilità permanente e il loro esito dipende dal tempo di intervento dopo l’insorgenza dei sintomi. E la presenza di un presidio ospedaliero con un adeguato numero di medici in grado di garantire diagnosi e terapie è cruciale.

I TIMORI

La temuta chiusura del reparto di Neurologia di Belluno contro cui ieri si è schierata la conferenza dei sindaci, è grave se non altro in considerazione della dimensione e struttura territoriale della provincia di Belluno. Il bacino d’utenza del San Martino è infatti costituito da circa 135mila cittadini. E durante la stagione estiva il loro numero aumenta fino ad oltre un milione di persone. Ed in provincia la popolazione è prevalentemente anziana e la patologia con più elevata incidenza è l’ictus cerebrale che causa circa il 60% dei ricoveri in un anno. Si tratta di eventi il cui danno può essere contenuto attraverso terapie cosiddette tempo-dipendenti e la «Neurologia di Belluno – ha detto Lauria Pinter - è l’unico reparto dell’intera provincia in grado di garantire queste procedure terapeutiche che, se effettuate in tempo utile, evitano la lesione cerebrale che, in caso contrario, può condurre alla morte del paziente o a una disabilità di solito molto grave»

Ultimo aggiornamento: 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci