Padrin al nuovo direttore dell'Ulss: «Non riduca ospedali e servizi, sono essenziali contro lo spopolamento»

Domenica 14 Maggio 2023 di Eleonora Scarton
Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Padova, nominato anche a Belluno

BELLUNO - Tutti si aspettavano un nuovo direttore generale per l’Ulss 1 dopo la morte di Maria Grazia Carraro. E invece la Regione del Veneto ha deciso di dare a Belluno un commissario, Giuseppe Dal Ben, che si dividerà tra l’Azienda ospedaliera di Padova e quella Dolomitica.

Una scelta che ha suscitato commenti diversi, sia nel mondo politico che dell’associazionismo, soprattutto fra chi auspicava di vedere nella sede Ulss di via Feltre un professionista che lavorasse a tempo pieno.

LA PROVINCIA
Una posizione netta, senza filtri, arriva anche dal presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Auguri di buon lavoro al dottor Dal Ben - afferma Padrin -. Mi auguro che la grande esperienza maturata negli anni possa essere messa a beneficio della nostra sanità e voglio pensare che il doppio incarico - a Belluno e a Padova - possa servire a far capire le nostre esigenze e metterle sullo stesso livello di quelle di una realtà di pianura e di area metropolitana, e non diventi invece un alibi per dimenticare e di fatto ridurre al minimo l’impegno per la montagna, che ha numeri più piccoli è vero, ma distanze da colmare ben più consistenti. La permanenza dei servizi, su tutti i presidi sanitari, è la base imprescindibile su cui costruire la lotta allo spopolamento. Ma sono certo che il dottor Dal Ben e il suo staff sapranno lavorare in questo senso».

«SIAMO COMMISSARIATI»
Perplesso il circolo Pd provinciale che parla di un doppio incarico che appare come «un commissariamento. Il fatto che all’Ulss 1 non sia concesso nemmeno di avere un direttore generale in piena autonomia è davvero preoccupante e la dice lunga sulla prospettiva che ci attende - afferma il segretario provinciale Alessandro Del Bianco -. Zaia dunque commissaria la nostra azienda sanitaria, con buona pace di tutte le rivendicazioni di autonomia del caso. Sarebbe interessante sapere se tale operazione sia stata fatta con il consenso dei sindaci di Belluno e Feltre, Oscar De Pellegrin e Viviana Fusaro che presiedono a turno la conferenza dei sindaci. Entrambi in campagna elettorale, poco più di un anno fa, avevano rivendicato la vicinanza politica con Zaia che, dal loro punto di vista, avrebbe consentito di difendere maggiormente l’autonomia e i servizi dell’Ulss 1 Dolomiti. Dopo neanche un anno i risultati sono sotto gli occhi di tutti: reparti con sempre più difficoltà e oggi anche un dg a scavalco, cosa impensabile fino a qualche mese fa». Del Bianco chiude con una riflessione: «Mentre Dal Ben sarà direttore generale a Belluno, dovrà affrontare tutto il tema del nuovo ospedale di Padova. Come farà a conciliare questa enorme operazione con la gestione dell’Ulss 1 tanto più con le Olimpiadi alle porte?». 

VERSO L’UNIFICAZIONE? 
Il segretario provinciale Del Bianco conclude con una considerazione sul futuro dell’azienda Ulss 1. «Rileviamo infine che sempre, in Veneto, quando un direttore è stato nominato a scavalco tra due aziende, l’operazione risultava propedeutica a qualche genere di unificazione. È questo il futuro che attende l’Ulss 1?». La preoccupazione è che a marzo del 2024, quando scadrà l’incarico di Dal Ben, vi possa essere un’amara sorpresa. 

LA BATTAGLIA 
Nei giorni scorsi, l’associazione Famiglia Feltrina a capo di una cordata di associazioni del Feltrino aveva chiesto a gran voce che venisse nominato a breve giro un direttore generale e soprattutto che fosse bellunese o che avesse una profonda conoscenza delle peculiarità della sanità di montagna. «Il professionista scelto è di alto profilo visti i risultati che ha ottenuto – sottolinea il vicepresidente di Famiglia Feltrina Antonio Bortoli -. Avevamo auspicato che venisse scelta una persona che conoscesse il territorio montano in quanto 1 km qui non è uguale ad 1 km in pianura. La scelta fatta dalla Regione è stata un’altra. Quello che possiamo al momento fare è rimetterci ai fatti e sperare che sia in grado di apprendere in fretta quelle che sono le peculiarità del nostro territorio». Bortoli incalza sottolineando che «è un momento difficile e particolare per la sanità della nostra provincia. Auspico che il nuovo direttore generale comprenda le esigenze dei vari nosocomi che ci sono e li valorizzi tutti perchè sono convinto che la sanità bellunese o si salva tutta insieme oppure sarà un problema per la nostra provincia».

Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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