LIMANA - Il villaggio “Al parco” a Sampoi fa discutere: i residenti chiedono all’Amministrazione comunale di intervenire.
CANTIERE MAI FINITO
«Questo borgo composto da sei ville anche di un certo pregio, a vederle dall’esterno, è praticamente abbandonato – spiega Paolo Garaboni, un residente che si fa portavoce di una quindicina di nucleo familiari-. Ogni tanto qualcuno vede delle finestre aperte, ma le condizioni dei giardini e delle aree comune non fa pensare che ci siano persone che abitano. Inoltre – prosegue il residente – l’incuria genera altri problemi legati al degrado. Qualcuno, passeggiando sulla ciclabile, ha visto anche dei biacchi (carbonaz in dialetto) e si è spaventato». Guardano l’area dalla ciclabile si può notare che parte degli inerti da cantiere si trovano ancora nel piazzale comune delle villette.
FAMIGLIE PREOCCUPATE
All’inizio delle abitazioni, proprio di fronte, c’è un caseggiato di legno, una sorta di capanno in legno che un tempo doveva essere anche bello e accogliente. Ora finestre e porte sono accessibili a chiunque e la vegetazione se lo sta fagocitando a poco a poco. «Noi che abitiamo a Sampoi – fanno sapere le famiglie – siamo un po’ preoccupati per le frequentazioni che un luogo semi abbandonato può intercettare. Chiediamo al Comune di intervenire in qualche modo».
L’AMMINISTRAZIONE
Il sindaco Milena De Zanet, dal canto suo, fa sapere che «come amministrazione ci siamo mossi più volte. L’area è privata e quindi il Comune non ha potere di fare gran che. La proprietà e da fuori e sappiamo che ha avuto problematiche di natura finanziaria. Abbiamo intercettato un socio, tra l’altro di minoranza, che opera nel Vicentino, ma poco ha potuto fare – prosegue il sindaco -. Possiamo solo cercare di inviare lettere anche via Pec, alle quali non abbiamo risposta. Ogni tanto abbiamo inviato anche i vigili e ho firmato un’ordinanza per obbligare la proprietà a tenere pulita l’area, ma senza successo. Capisco e comprendo il disagio dei residenti, hanno senz’altro ragione – conclude il sindaco De Zanet – e continueremo a fare ciò che è nelle nostre possibilità».