Samantha, la lettera dei genitori: «Costretta in un corpo dall’ipocrisia, ora è libera» Gli ultimi giorni

Martedì 22 Marzo 2022 di Eleonora Scarton
Samantha, la lettera dei genitori: «Costretta in un corpo dall’ipocrisia, ora è libera»
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BELLUNO - I genitori di Samantha D’Incà, la ragazza in stato vegetativo  morta sabato, hanno inviato al Gazzettino questa lettera.
«La Famiglia di Samantha desidera, tramite questo giornale, annunciare ufficialmente la perdita di una persona fantastica che ha sofferto per 470 giorni e che ora è finalmente libera da un corpo in cui l’ipocrisia e la negligenza di alcuni l’avevano costretta.

Questo giornale ci ha dato visibilità per primo sulla storia di Samantha e quindi abbiamo un legame particolare, senza nulla togliere all’importanza degli altri. Un ringraziamento particolare ad Eleonora, al dottor Massimo Balotta, all’avvocato Davide Fent con tutti i suoi collaboratori, al giudice Umberto Giacomelli, agli operatori e medici di Casa Tua Due, alla direzione del Ser.S.A. e a tutti gli operatori del nucleo Bucaneve. Sicuramente dimentichiamo qualcuno e quindi un grande grazie a tutti quelli che hanno seguito e voluto bene a Samantha».

Famiglia D'Incà

GLI ULTIMI GIORNI

«Nell’ipotesi del miglior interesse dalla paziente si propone: la sospensione della terapia nutrizionale tramite peg, e l’attivazione di un percorso di palliazione farmacologica atta a ridurre la sofferenza provocata». Era il primo marzo scorso quando l’equipe di medici che seguiva Samantha D’Incà, la trentenne di Feltre (Belluno) morta sabato mattina dopo 14 mesi di coma vegetativo irreversibile, arrivava a queste conclusioni.

Un punto che, come messo nero su bianco nel provvedimento del giudice del Tribunale di Belluno Umberto Giacomelli, avrebbe poi permesso a papà Giorgio D’Incà di esprimere il consenso informato alla sospensione delle cure. Samantha non voleva accanimento terapeutico. Ma non aveva firmato un testamento biologico. Grazie però alla forza e alla determinazione dei suoi genitori che hanno intrapreso una battaglia giudiziaria con il legale, l’avvocato Davide Fent di Feltre, ora la sua volontà è stata esaudita. 


I MEDICI 


Per poter dare avvio alle procedure per l’accompagnamento al fine vita era necessario che le condizioni di salute di Samantha peggiorassero. Cosa che si è verificata all’inizio di marzo, tant’è che un gruppo di medici che hanno in cura la giovane feltrina (Lorenzo Bernardi, Fabio Bortot, Massimo Boaretto e Massimo Ballotta) redigono una relazione clinica. Ricordiamo che la ragazza dal 4 dicembre 2020 era in «stato vegetativo da encefalopatia postanossica» alimentata e idratata artificialmente rannicchiata in posizione fetale in un letto. «La postura forzata a cui deve essere sottoposta Samantha per poter attuare una terapia - si legge nella relazione dei medici del primo marzo 2022 - determina una evidente sofferenza». E così «in considerazione anche dell’assenza del miglioramento sullo stato di coscienza nell’ipotesi del miglior interesse dalla paziente» hanno proposto la sospensione dell’alimentazione artificiale peg e l’avvio della palliazione. Papà Giorgio, amministratore di sostegno della figlia, il 3 di marzo firma il consenso informato. Un via libera all’interruzione dei trattamenti previsto dalla legge sulle Dat (219 del 22 dicembre 2017). È come se a firmarlo fosse stata Samantha stessa. 

 



L’AGGRAVAMENTO 
Lunedì 14 marzo quindi viene intrapreso il percorso di accompagnamento al fine vita. Come spiega proprio papà Giorgio, «viene sospesa la nutrizione tramite peg e la somministrazione di tutti i farmaci. Samantha è quindi stata semi-sedata, ossia il dolore viene controllato con tutta una serie di farmaci. L’unica cosa che prosegue è un po’ di idratazione». Un percorso di accompagnamento al fine vita che, come tiene a sottolineare la famiglia, nulla ha a che fare con l’eutanasia. Questo percorso dura per qualche giorno, con i medici che monitorano la situazione e regolano i dosaggi affinché la giovane feltrina non senta dolore. 

LA SEDAZIONE PROFONDA
Questo fino a venerdì 18 marzo quando si registra un ulteriore peggioramento nelle sedazioni di Samantha e quindi si passa allo passaggio successivo, ossia la sedazione profonda. Alle 7.30 di sabato 19 marzo, attorniata dall’affetto dei genitori che le sono stati accanto in ogni momento, Samantha ha esalato l’ultimo respiro nella rsa di Belluno dove era ricoverata. I famigliari le hanno stretto la mano l’hanno accarezzata per farle sentire il loro calore e il loro amore fino a quando il suo cuore ha smesso di battere. «Samantha si è consumata come una candela. Ora speriamo possa trovare la pace», affermano i genitori. Tante, tantissime le manifestazioni di vicinanza che sono arrivate in queste ore alla famiglia. Tra queste anche quelle della direzione dell’Ulss 1 Dolomiti: «L’Ulss Dolomiti ha accolto con profonda partecipazione la notizia della morte di Samantha ed esprime cordoglio alla famiglia. Ora è il momento del silenzio delle parole e della vicinanza alla famiglia e a quanti hanno vissuto, professionisti compresi, con forte coinvolgimento il cammino di Samantha». 
 

Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 10:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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