Safilo, tra la protesta a Sanremo e l'unità di crisi in arrivo spunta un'azienda del lusso pronta all'acquisto

Venerdì 10 Febbraio 2023 di Giovanni Santin
Amadeus e il presidente della Provincia

LONGARONE - Non si tratta più solo di una voce. O meglio: il sussurro secondo il quale una grande azienda del lusso sarebbe interessata a subentrare nello stabilimento Safilo di Longarone ieri, 9 febbraio, ha trovato conferme.

Anche se ancora nessuno è disposto a uscire allo scoperto e dare un nome e un cognome a questa azienda. Un'ipotesi che nemmeno gli esperti scartano: «Io non ne so niente - ha detto ieri Paolo Gubitta, ordinario di organizzazione aziendale e imprenditorialità all'Università di Padova (l'intervista completa nella pagina a fianco, ndr) - ma in astratto è possibile». Questo è quanto sembra muoversi, fermo restando che la politica, il tavolo che vede parti sociali e sindaci del territorio e l'unità di crisi regionale convocata per mercoledì 22, stanno lavorando con l'obiettivo di mantenere Safilo aperta.

IL COLLOQUIO
Lo stesso obiettivo che anche ieri il presidente della Provincia e sindaco di Longarone Roberto Padrin ha perseguito incontrando il ministro della Sanità Orazio Schillaci nella club house Dolomiti Bellunesi allestita a margine del festival di Sanremo. Un'occasione quindi che oltre a rivelarsi una vetrina per il Bellunese, è stata anche momento di confronto su grandi temi. Ospite di un evento su prevenzione e salute, il ministro del governo Meloni ha incontrato Padrin: fra i vari argomenti toccati anche il tema dell'occhialeria e dell'importanza di questo settore nel sistema del Made in Italy. «L'occhiale non è solo moda e design, campo nel quale le nostre aziende bellunesi eccellono. È anche uno strumento di sanità a tutti gli effetti. Ed è di questo che ho voluto parlare con il ministro - spiega il presidente Padrin gli ho presentato il distretto dell'occhiale, eccellenza tutta bellunese, e insieme abbiamo parlato dell'importanza della salute degli occhi e della buona vista. Gli ho ribadito l'importanza del bonus vista, che consente ai nuclei familiari di accedere a un contributo per l'acquisto di lenti e occhiali da vista a partire dal 13 febbraio; speriamo che questo strumento venga implementato, anche con l'innalzamento della soglia Isee. Sarebbe un'occasione importante non solo per rendere un servizio alle famiglie, ma anche per stimolare il settore e il mercato».

LA STAR
Poi è stata la volta di Amadeus: il presentatore e direttore artistico del Festival è passato a Casa Sanremo e si è intrattenuto con il presidente Padrin per parlare delle eccellenze e della storia del territorio. La politica intanto ragiona su come muoversi.

L'ANNIVERSARIO
Se il sindaco di Longarone, lapidario, dice che l'unità di crisi fissata per il prossimo 22 febbraio «sarà il giorno della verità», Paolo Vendramini, primo cittadino di Ponte nelle Alpi, argomenta così: «La manifestazione di mercoledì ha visto una provincia unita e io non ricordo un simile concorso di gente con l'arrivo anche di amministratori della vicina Valcellina da cui arriva una parte dei lavoratori Safilo. Si è trattato di una manifestazione che ha fatto capire che per gli operai non si tratta solo di un posto di lavoro, ma che con l'azienda hanno istituito un legame forte e anche per questo non possono essere traditi. Non è possibile che un'azienda con un fatturato di un miliardo licenzi solo per garantirsi un ulteriore guadagno. Se si apre la falla con Safilo, poi ci possono essere ulteriori ricadute sul territorio. Safilo è un vero spartiacque. E non è possibile, nel 60° anniversario del Vajont, un atteggiamento così arrogante da parte di un'azienda cresciuta grazie agli incentivi del Vajont. Il tavolo in agenda per il 22 deve dare risposte chiare: è il momento di difendere il made in Italy di cui tanto si parla. Noi, da parte nostra, continueremo la battaglia». Per Giampiero Marra (Cgil Safilo) la manifestazione di lunedì è «solo l'inizio di un percorso lungo e complicato perché, di certo, noi non immaginavamo che con la giornata di lunedì si sarebbero trovate tutte le soluzioni. Ora dobbiamo individuare nuove iniziative che identificheremo anche tramite il coordinamento regionale».

CONFINDUSTRIA
Ma di Safilo i sindacati parleranno anche oggi a margine dell'incontro che avranno con Confindustria Belluno sulla trattativa per il rinnovo del contratto nazionale. «Il fatto che la manifestazione sia riuscita così bene, non è insignificante. Noi non avevamo dubbi, ma era importante mettere la questione al centro mediatico e della politica. Per questo è stata importante la partecipazione di tanti sindaci e addirittura del vescovo, con interventi e dichiarazioni non banali e in linea con quanto ci ha unito: Safilo è patrimonio della provincia di Belluno e di Longarone e va preservata».

Una delegazione bellunese presente a Casa Sanremo - Banca Ifis per parlare della situazione di Safilo Group Spa relativa allo stabilimento di Longarone. Sono Mario Fillarini (Filctem Cgil), Marco Frezzato (Uiltec) e Andrea Umattino (Femca Cisl) i due dipendenti e il funzionario dell'azienda presenti allo spazio Clubhouse - Dolomiti Bellunesi al secondo piano di Casa Sanremo, invitati direttamente dal Presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, per discutere circa le ultime dichiarazioni della proprietà che, recentemente, ha fatto intendere che potrebbe esserci una chiusura o una cessione dello stabilimento.

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Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 10:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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