La rabbia di Safilo travolge il Giro d'Italia: presidio in piazza per fermare il silenzio

Giovedì 25 Maggio 2023 di Giovanni Santin
La protesta Safilo

BELLUNO - Dopo aver "cantato" a Sanremo, la questione Safilo inforca la bicicletta e domani sale alla ribalta del Giro d'Italia.

Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato ieri di aver organizzato per venerdì 26 maggio un presidio in piazza Umberto I a Longarone per «rompere un silenzio che attorno alla questione Safilo si è fatto davvero assordante» dice Giampiero Marra (Cgil). L'appuntamento è alle 9, ben due ore e mezza prima della partenza della diciannovesima tappa che scatterà dalla zona Malcom. Di qui il gruppone salirà in centro e transiterà proprio per piazza Umberto I. Sarà questo il momento della massima visibilità ma non è escluso che la presenza delle rappresentanze dei tre sindacati possano essere intervistati e venga data loro la parola anche prima.

«RICHIAMARE L'ATTENZIONE»
«Abbiamo deciso insieme spiega Marra - Cgil Cisl e Uil - di fare un presidio in occasione della tappa, in centro a Longarone. Saremo presenti dalle 9 e rimarremo lì fino a quando saranno riaperte le strade». Lo scopo è chiaro: «Intendiamo sensibilizzare l'opinione pubblica chiedendo a gran voce ciò che da tempo abbiamo messo al centro della nostra azione: chiarezza sulla questione Safilo, chiarezza per i 470 operai che non sanno cosa sarà di loro e continuità occupazionale. Dobbiamo arrivare al più presto possibile a sapere quale sarà il futuro della Safilo. Vogliamo attirare l'attenzione dell'opinione pubblica su quello che sta accadendo. O meglio: su quello che non sta accadendo perché ora attorno a Safilo vi è un silenzio assordante».

NO ALLA CHIUSURA
Non va dimenticato che la partenza del Giro parte da Longarone è un omaggio al 60° anniversario dei fatti del Vajont. E come è stato più volte ribadito, chiudere una fabbrica a Longarone in questa ricorrenza sarebbe davvero una beffa. Si tratterà di un presidio statico, con i rappresentanti dei tre sindacati che saranno a Longarone con le rispettive bandiere. L'iniziativa - l'autorizzazione concessa è per trenta persone è stata comunicata a Prefettura, Digos e sindaco. Il Giro ed anche il Tour sono stati spesso utilizzati come cassa di risonanza per attirare l'attenzione su questioni sociali e occupazionali. Magari con azioni dimostrative capaci anche di infastidire o fermare la corsa.

IL PRECEDENTE DI IDEAL
«Se abbiamo intenzione di boicottare il Giro? In nessun modo spiega sempre Marra e non vogliamo che questo accada. Ma noi rispondiamo delle nostre azioni, non sappiamo quello che faranno altri». Ed anche in provincia di Belluno il Giro ha già accolto protese di altri lavoratori. Era il maggio del 2021 quando un gruppo di lavoratori della Ideal Standard salì sino a Cortina, quel giorno arrivo di tappa. La fabbrica quel giorno chiuse ed oltre ai due pullman organizzati dai sindacati, molti operai parteciparono alla manifestazione che, come quella di domani, aveva lo scopo di dare visibilità internazionale alla vertenza. Una vetrina che Safilo ha già avuto a febbraio quando il sindaco Roberto Padrin e alcuni lavoratori furono ospiti nella club house Dolomiti Bellunesi in occasione del festival di Sanremo.
 

Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci