Safilo, la proprietà conferma lo stop e annuncia l'interesse di altri gruppi dell'occhiale

Giovedì 23 Febbraio 2023 di Lauredana Marsiglia
Il tavolo di lavoro a Palazzo Grandi Stazioni

LONGARONESafilo, non si torna indietro.

La fine del pionieristica avventura dell’occhiale avviata nel 1934 dal cadorino Guglielmo Tabacchi, è al capolinea, almeno nella storica sede di Longarone dove si insediò, scendendo da Calalzo, sfruttando gli incentivi di Stato seguiti al disastro del Vajont.

LA SOLUZIONE PROPOSTA
Ieri, al tavolo regionale convocato dall’assessore al Lavoro, Elena Donazzan assieme all’Unità di crisi aziendali della Regione del Veneto, la proprietà, rappresentata, dall’amministratore delegato Angelo Trocchia, è stata irremovibile: «Il sito di Longarone non è più strategico». E poi ha annunciato la «concreta» possibilità, sondata dall’advisor incaricato di trovare soluzioni, che si facciano avanti altri grandi gruppi, anche di settori diversi, per rilevare l’azienda. Come? Non è dato saperlo, al momento. 

STRADA IN SALITA
Regione e Sindacati sono stati però irremovibili nel dire che la fabbrica non va chiusa, così come vanno salvaguardati tutti i 472 posti di lavoro. Due punti sui quali non si intende trattare. Una strada che appare in salita, perché assorbire un intero stabilimento non è cosa facile. 

SOVRADIMENSIONAMENTO
Tra i possibili contendenti del sito e del know how professionale corre, come prevedibile, il nome della dirimpettaia Thélios nata nel 2017 per volontà del gruppo francese del lusso Lvmh di entrare anche nel settore dell’occhiale. Un’operazione che ha coinvolto anche la vicina Marcolin. Ma i vertici Thélios mantengono il riserbo. Un silenzio che lascia intendere il loro stare alla finestra in attesa di sviluppi. Fonti bene informate farebbero però capire che un’acquisizione tout court non sarebbe proponibile per un sovradimensionamento di Safilo difficile assorbire.

IL VERTICE LAGUNARE
All’incontro di ieri mattina, svoltosi nel palazzo Grandi Stazioni a Venezia, hanno partecipato i rappresentanti dell’azienda supportati da Confindustria Belluno, i rappresentanti delle categorie sindacali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil e tutta la rappresentanza dei lavoratori dello stabilimento di Longarone. 
Nel corso dell’incontro l’azienda ha illustrato la fase di ricerca avviata al fine di esplorare soluzioni alternative per lo stabilimento di Longarone. 

L’ASSESSORE DONAZZAN
«Abbiamo avviato oggi questo tavolo di confronto che ha l’obiettivo di approfondire la situazione con tutte le parti coinvolte – spiega la Donazzan -. È stato un momento di confronto fra i lavoratori e l’azienda stessa con la presenza della Regione che è in stretto raccordo con il Ministero delle imprese e del made in Italy rispetto alla vertenza. L’obiettivo per noi è la continuità produttiva dello stabilimento di Longarone e la salvaguardia di tutti i lavoratori. La forza del settore dell’occhialeria è nota in Italia e nel mondo. La leva è il capitale umano ed è per questo che riteniamo che tra le cose che vanno messe in evidenza c’è la salvaguardia dei lavoratori».

I SEGRETARI DI CATEGORIA
«L’azienda ha drammaticamente confermato la non strategicità del sito di Longarone - annotano a fine incontro i segretari regionale Michele Corso (Filctem), Stefano Zanon (Femca) e Giampietro Gregagnin (Uiltec) -. L’advisor aziendale ha dichiarato la concreta probabilità dell’acquisizione del sito da parte di importanti player del settore dell’occhialeria. Le organizzazioni sindacali ritengono che la posizione aziendale non sia accettabile anche a fronte degli impegni presi al Ministero dello Sviluppo nel 2019. Si ritiene altresì che, ogni possibile operazione industriale non possa prescindere dal mantenimento del numero attuale dei dipendenti e dalla salvaguardia delle loro professionalità. Ritengono positiva l’azione della Regione Veneto a supporto della vertenza.

NUOVO APPUNTAMENTO
Al termine del confronto le parti si sono riaggiornate. Nuovo vertice tra due settimane.
«Abbiamo chiesto all’azienda - conclude la Donazzan raccogliendo le istanze dei sindacati che in questi mesi hanno tentato senza successo di avere un dialogo con la proprietà - di rafforzare le relazioni con il sindacato rispetto all’andamento dei vari siti aziendali e un ulteriore approfondimento sul sito di Longarone».

Ultimo aggiornamento: 16:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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