Dopo quattro lustri - allora era toccato a Valentina Dal Borgo -, torna un soffio di bellunesità nella nazionale maggiore della palla ovale femminile. Da ieri, infatti, a Parma - sede, fino a martedì, del raduno delle azzurre di Andrea Di Giandomenico - c’è anche Alyssa D’Incà, l’atleta bellunese ora in forza al Villorba Rugby. Una sorta di percorso scritto in anticipo per la talentuosa giovane rugbista classe 2002. «In effetti - commenta il papà Stefano, anni di impegno come dirigente e tecnico sia in provincia (Alpago e Belluno) sia a Villorba - a fare da apripista è stata Fabiola, la sorella maggiore. Che ha avuto belle esperienze con questa disciplina. Prima il minirugby in Alpago, poi il passaggio a Treviso (col Benetton diverse uscite), il ritorno nella Conca, quando era partita l’attività femminile, e il definitivo passaggio a Villorba».
Con queste premesse, la strada di Alyssa era abbastanza definita.
«Beh! il rugby è disciplina con grande capacità di coinvolgimento, non c’è dubbio. Una volta che la passione si intrufola in una famiglia è praticamente impossibile liberarsene. A riprova, ci sono i due figli più piccoli, attualmente impegnati col il rugby giovanile del Belluno».
Che cosa ha detto Alyssa alla notizia della convocazione?
«L’ambiente lo aveva già conosciuto. Negli ultimi due mesi, infatti, era già stata chiamata, come ospite, alla sedute della nazionale. Certo, la convocazione ufficiale (Alyssa è una della quattro esordienti chiamate, in questa occasione, dallo staff azzurro, ndr) segna un grande progresso».
Un raduno importante, questo di Parma.
«Sì, è vero; originariamente in questi giorni era prevista la sfida con la Scozia (gara di recupero della terza giornata del 6 Nazioni, ndr), valida anche per le qualificazioni alla Coppa del Mondo 2021. Causa Covid, però, tutto è stato rinviato a gennaio. Ma, e io credo giustamente, lo staff azzurro ha voluto far svolgere lo stesso un raduno».
Soddisfazione per Alyssa, sicuramente; ma, anche, per tutta la famiglia.
«Diciamo che questo è un importante riscontro anche per i chilometri fatti tra andata e ritorno da Castion a Villorba!».
© riproduzione riservata