Finalmente i ristori per funivie e seggiovie ferme durante il lockdown: 28 milioni alle Dolomiti

Martedì 28 Dicembre 2021 di Raffaella Gabrieli
Uno degli striscioni esposti durante una protesta degli operatori della neve

BELLUNO Meglio tardi che mai. Con un ritardo di diversi mesi rispetto all’originaria tabella di marcia statale, tra ieri e oggi sono in fase di bonifico 28 milioni di euro di risarcimento danni Covid-19 ai titolari di impianti a fune. A beneficiarne saranno le 27 società bellunesi. Dei soldi, quelli in arrivo, che in qualche modo vogliono tamponare il vuoto totale registrato la scorsa stagione in cui funivie, seggiovie e skilift non hanno mosso un passo. Ma, ben inteso, non sarà un risarcimento per i mancati guadagni bensì per i costi fissi sostenuti ugualmente nonostante il lockdown. «Precisiamo - afferma Marco Grigoletto, presidente regionale Anef - che nessuno si arricchirà.

Ricevere 2-3 milioni a testa per le realtà più grosse significa solo tenere testa alle uscite imprescindibili che, bene o male, tutte hanno in ballo. Ad ogni modo, a parte qualche eccezione nei confronti delle quali faremo delle verifiche approfondite, tutte le società si considerano soddisfatte». 

LE TEMPISTICHE 
Attualmente, in questo periodo di festività natalizie 2021, gli impianti di risalita girano alla grande e sembrano lontani i tempi in cui, lo scorso inverno, sono rimasti fermi immobili se non, solo in alcuni casi, per accogliere gli atleti agonisti iscritti a sci club. «Un annus horribilis - commenta Grigoletto, alla guida veneta degli esercenti iscritti all’Associazione nazionale esercenti funiviari - veramente da dimenticare. Mesi di inutili attese di partenza alla fine delle quali, invece, nulla è stato fatto. Con, di contro, enormi costi di gestione e di personale da affrontare». Una fase nera nei confronti della quale viene incontro, proprio in questi giorni, una sorta di ristoro. «Il Ministero dello sviluppo economico - spiega il presidente - al Veneto ha liquidato 30 milioni di euro. Di questi, 2 sono destinati alla provincia di Vicenza con l’altopiano di Asiago a fare la parte del leone. Mentre il grosso del tesoretto, pari a 28 milioni, verrà suddiviso tra le 27 società impiantiste della provincia di Belluno. Ovviamente in proporzione rispetto ai costi sostenuti la scorsa stagione». 

NEI DETTAGLI 
Entrando nel dettaglio, come sottolinea Grigoletto, «la logica alla base della suddivisione della somma punta a risarcire i costi sostenuti dalle società per una cifra del 49% della media dei fatturati registrati negli anni 2017, 2018 e 2019. Fatturati da intendersi come biglietteria e non, come si registra per alcune società, anche per le attività di rifugi o di noleggi attrezzature. Quindi, in poche parole, è un ristoro non tanto per i mancati guadagni bensì per far fronte ai costi fissi sostenuti. Ad oggi, vista la situazione drammatica, abbiamo vissuto con prestiti bancari e quindi si andrà anche a coprire i prestiti. E se un piccolo margine dovesse esserci servirà per pagare i mutui in essere per molte società e sospesi per Covid-19 ma che a gennaio non tarderanno a richiedere la rata». 

IL RITARDO 
«Questi soldi - afferma Grigoletto - li aspettavamo da mesi. La partita ristori rientra in un decreto del marzo 2021 che è stato votato in maniera definitiva a maggio. Il bando di riferimento, invece, risale allo scorso 8 novembre. Ed è da quest’ultima data che ognuna delle 27 società bellunesi ha inoltrato il previsto protocollo al Mise con richiesta di rimborso. Ecco che il tutto si è concluso proprio in questi giorni con la liquidazione della cifra spettante. Il giudizio, in generale, è soddisfacente. Ma ci sono un paio di situazioni societarie che andremo ad approfondire perché, a quanto pare, i conti non tornano. È il caso ad esempio del Nevegal e del Monte Avena. Quest’ultima, ad esempio, aveva fatto richiesta di un rimborso di 47mila euro e invece ne ha ricevuto solo 2mila: chiaramente qualcosa non è andato per il verso giusto. O la pratica presentata al Mise o, in alternativa, vogliamo capire cosa è stato sbagliato».

Ultimo aggiornamento: 13:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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