Rissa fuori della sagra con due 18enni accoltellati: scattano 15 perquisizioni

Giovedì 29 Settembre 2022 di Giovanni Longhi
Sagra di Polpet

PONTE NELLE ALPI - «Chi ha visto qualcosa, chi sa particolari anche apparentemente insignificanti, venga dai carabinieri e riferisca»: è l'appello degli inquirenti che stanno cercando di far luce sull'accoltellamento avvenuto nella notte di sabato 10 settembre alla sagra di Polpet.

La Procura, sulla scorta dei riscontri presentati dai carabinieri nelle ore immediatamente successive all'episodio, ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando il reato di tentato omicidio. Mancano però ancora alcune tessere prima che il mosaico accusatorio possa essere completo. Per questo i carabinieri hanno rivolto un appello a chi sa, ma tace per coprire amici e conoscenti coinvolti nella rissa.

IL CONTESTO
Ieri mattina intanto i carabinieri di Belluno hanno eseguito 15 perquisizioni domiciliari e personali su ordine della Sostituto Procuratore Roberta Gallego: al setaccio sono state passate le persone presenti quella notte a Polpet nella zona dello scontro tra due gruppi di giovani. Nel mirino giovani residenti nell'agordino e alcuni a Ponte nelle Alpi. Oltre all'ipotesi di reato di tentato omicidio, un procedimento è stato aperto anche per porto illegale di armi atte ad offendere e rissa. Il litigio scoppiò nella zona immediatamente adiacente a quella della sagra, verso i parcheggi, dove la vigilanza organizzata per l'evento non poteva essere presente. Non chiari neppure i motivi che hanno scatenato la rissa, forse qualche apprezzamento su una ragazza, qualche parola e qualche birra di troppo e dalle offese si è passati ai fatti. Colpi, pugni, spintoni, poi è saltato fuori un coltello e la lama ha colpito due 18enni agordini che poi hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto soccorso dell'ospedale di Belluno. Su uno dei due feriti i medici hanno dovuto eseguire anche un intervento chirurgico per ridurre le conseguenze del fendente. Alcuni dei presenti erano stati subito identificati dai carabinieri, ma il quadro presenta ancora delle lacune. Il responsabile, o i responsabili materiali, chi in pratica ha sferrato le coltellate, non ha ancora un nome, nè un cognome. Proprio per risalire al feritore i militari del Comando di Belluno hanno perquisito i 15 giovani che tuttavia non risultano ancora indagati. Resta vuota la casella più importante, quella con il nome ed il volto dell'autore o degli autori del ferimento.

LA CERTEZZA
Per gli inquirenti tuttavia il muro di silenzio, di «non so» e di «non ricordo» eretto dai 15 ragazzi nasconde invece il nome che stanno cercando. «Occhio -dicono i carabinieri- se nel prosieguo delle indagini dovesse emergere che le persone sentite sino ad ora hanno taciuto per coprire un amico, non è escluso che scatti una denuncia per intralcio alle indagini o per favoreggiamento personale». «Chi sa, parli», è l'avvertimento, prima che la scelta di tacere non si trasformi in un boomerang. In queste ore anche altre persone sono state ascoltate per ricostruire con la maggior precisione possibile quegli attimi da incubo ed accertare le responsabilità del ferimento.

I PRECEDENTI
Quella del 10 settembre non fu l'unica rissa scoppiata alla sagra di Polpet; nel 2018 la famigerata banda del Cobra aveva fatto parlare di sè per pestaggi e violenza proprio in quel contesto. Al culmine della zuffa rimase a terra un 18enne con lesioni gravissime: aveva riportato una frattura del cranio mentre altri quattro ragazzi avevano riportato traumi più lievi. Sarebbero stati gettati a terra e poi presi a calci e pugni diretti al viso. Uno di loro avrebbe ricevuto anche cinghiate da parte di uno degli appartamenti alla gang, composta tutta da 20enni, che l'avrebbe colpito con una cintura borchiata di elementi in metallo. Il processo a loro carico è ancora in corso. Durante queste serate scattavano anche rapine. I teppistelli chiedevano insistentemente una sigaretta alla vittima, la accerchiavano, la spintonavano e poi si appropriavano di quanto trovavano nello zaino.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci