Il rifugio Larin chiuso da anni, il proprietario è il Comune: «Riapriamolo»

Mercoledì 24 Luglio 2019 di Giuditta Bolzonello
Il rifugio Larin chiuso da anni, il proprietario è il Comune: «Riapriamolo»
SAN VITO - L'intenzione è di aprire il Larin al più presto per non perdere quel che resta dell'ennesima stagione estiva con il rifugio più panoramico della zona ancor chiuso. Per questo, ed in vista di un bando di gara da approntare con le difficoltà di organico in cui versano gli uffici, il comune di San Vito di Cadore, proprietario dell'immobile, sta facendo quelle che il sindaco Franco De Bon ha definito, «piccole opere di manutenzione». E quindi oltre alle pertinenze esterne da sistemare, è stata rifatta la grande terrazza in legno, si è ritenuto di mettere mano anche alla cucina per il miglior funzionamento del servizio in vista della riapertura. «Contiamo di far riaprire il prima possibile, speriamo per agosto, siamo in ritardo per le difficoltà riscontrate nella riorganizzazione degli uffici»  ammette il sindaco De Bon. La cucina del rifugio Larin per una gran parte della strumentazione risultava essere in buono stato e funzionante, si è quindi trattato di sostituire delle parti risultate non consone. Un sopralluogo per l'analisi della strumentazione esistente è stato chiesto alla ditta Sades Impianti di Belluno che ha proposto un preventivo di spesa per la sostituzione delle parti strumentali non funzionanti per 8.696 euro con Iva al 22% esclusa. Una spesa necessaria, il preventivo è stato ritenuto congruo, tanto che è stato affidato l'incarico di sistemazione della cucina per poter disporre di un servizio funzionante e, soprattutto, con la strumentazione a norma di legge. Non appena sarà pronto il bando si aprirà la gara per la gestione; se andrà a buon fine sarà un segnale positivo per un luogo simbolo dell'estate in Valboite, resta da definire la questione con la Regola che è proprietaria del terreno. Questa è la quarta estate di chiusura, ed è corsa contro il tempo per scongiurarla. La struttura è di proprietà comunale ma l'amministrazione ha idee chiare per il futuro. Dice il sindaco: «Noi non dobbiamo fare impresa, dobbiamo sistemare la pratica e vendere il rifugio. Ci sono state manifestazioni di interesse per rilevarlo». Ma vanno fatti quei lavori che lo rendano appetibile. L'idea è di vendere il rifugio e con gli introiti di portate avanti le opere di riqualificazione urbanistica del centro paese. 
LA STORIAIl rifugio Larin è stato ricavato da quella che era la stazione di arrivo della seggiovia Sennes aperta nel 1971 e chiusa all'esercizio nel 1984. A gestirlo fino al 2008, dopo averlo sistemato di sana pianta e a norma di legge, la famiglia Palatini, Aldo e Pierina. 37 anni di impegno, di lavoro, confessa Pierina: «Lo sogno tutte le notti, sogno il rifugio assieme ad Aldo, abbiamo messo cuore ed anima per farlo funzionare al meglio e ancora oggi incontro clienti che mi ringraziano per l'accoglienza che garantivamo«. Aldo è mancato, tocca a Pierina mantenere vivo il ricordo di quegli anni di successi ma soprattutto di lavoro. Vedere come è abbandonato oggi quel poggio sulla vallata «fa male, è un vero dispiacere».
Giuditta Bolzonello
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