Estate in salita: si salva solo agosto. Il bilancio è negativo per i rifugi

Lunedì 9 Settembre 2019 di Giuditta Bolzonello
Estate in salita: si salva solo agosto. Il bilancio è negativo per i rifugi
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BELLUNO - La prima neve ha imbiancato già la montagna, e pensare che a primavera la neve era scesa talmente copiosa che per aprire i rifugi molti gestori hanno dovuto spalare e spalare. La vita in quota è sempre dura, quest’anno ancora di più, il tempo non ha aiutato, le previsioni nemmeno. «Un tempo si guardava dalla finestra per decidere se e dove andare, oggi tutti controllano le previsioni e se non sono splendide non si muovono e, come è successo tante volte, magari sono sbagliate», commenta uno dei gestori dei rifugi del Cadore riassumendo il pensiero dei colleghi.
 
SETTEMBRE NERO
La stagione è stata positiva solo per agosto. Nell’ultimo fine settimana il maltempo ha nuovamente fermato le escursioni, e Barbara Feltrin dal rifugio Venezia sotto il Pelmo, versante Valboite, sembra sconsolata: «Non è arrivato nessuno ne sabato, ne domenica. Così ne abbiamo approfittato per fare lavori, abbiamo anche imbiancato, c’è sempre qualcosa da fare. Per noi è stata una stagione corta, partita in ritardo per i danni che il rifugio ha subito da Vaia». Il Venezia è luogo di partenza privilegiato per la caratteristica Cengia di Ball e la via comune di salita al Pelmo, è punto di passaggio e di sosta per le Alte Vie delle Dolomiti numero 1 e 3. Ma ha potuto aprire solo il 13 luglio, i lavori per sistemare il tetto divelto dal vento e i danni alle camere hanno richiesto tempo e non sono ancora finiti. «Restiamo aperti fino al 29 settembre», precisa Barbara che sull’andamento dell’estate che sta per concludersi, aggiunge: «Abbiamo perso l’inizio, luglio è stato sufficiente, agosto buono ma settembre fino ad ora è insufficiente».
POCHI STRANIERI
Concorda nell’analisi della stagione, dal rifugio Bajon sopra il Centro Cadore, Dino Nassivera: «Il bilancio è negativo, luglio è stato un disastro con un calo del 40% rispetto al 2018 che per la verità è stato eccezionale. Agosto non compensa quando perduto. Riscontro ormai da qualche anno che sono calati drasticamente gli escursionisti stranieri, soprattutto tedeschi; colpa della poca informazione, e mancano segnali che indichino i sentieri e questo fa si che non arrivino più come un tempo e quei pochi che arrivano sono entusiasti ma non basta. Forse serve una promozione mirata. E poi è vero che c’è stato il disastro di Vaia ma abbiamo ancora sentieri impraticabili quassù». Il rifugio Baion a quota 1826 metri è adagiato su un ampio spazio prativo ed è base ideale per escursioni ed arrampicate sulle Marmarole, è punto tappa consigliato lungo l’Alta Via delle Dolomiti numero 5.
UN PO’ DI OTTIMISMO
Dal Cercenà, altro versante del Centro Cadore, c’è l’entusiasmo di Sara ed Emilio Fundone giovani gestori che hanno superato il quinto anno di conduzione: «Stiamo raccogliendo i frutti del lavoro fatto: i nostri clienti tornano ogni estate e se ne aggiungono sempre di nuovi. Siamo determinati a restare e diventare la gestione più lunga di questo rifugio baita con poche risorse come energia ed acqua, ma che tanti apprezzano proprio per questo: una piccola oasi verde dove rilassarsi e godere con semplicità dei prodotti del nostro territorio. Due anni fa con grandi sacrifici abbiamo rinnovato l’impianto fotovoltaico e ristrutturato la sala da pranzo e speriamo che la nuova amministrazione, l’immobile è proprietà del comune di Domegge, ci aiuti nel far fronte a tutti quei lavori che una struttura di questo tipo necessita».
Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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