BELLUNO Qualcosa di caldo, qualcosa di dolce, un passatempo e un bigliettino di auguri. Lo spirito del Natale quest’anno era tutto lì dentro, chiuso in una semplice scatola da scarpe in cartone. L’iniziativa importata ad Aosta dalla Francia e da lì in tante parti d’Italia, ha spopolato a Belluno. In meno di venti giorni sono stati raccolti 2300 doni in tutta la provincia, destinati a persone indigenti, anziani nelle case di riposo, disabili e famiglie segnalate dai servizi sociali. Agli emarginati, a chi il Natale l’ha trascorso in solitudine o nella ristrettezza economica, a chi l’ha passato in una rsa senza la possibilità di stringere la mano a figli e nipoti.
IL VOLONTARIATO
I bellunesi, nel 25 dicembre più triste dai tempi della guerra si sono insomma stretti attorno agli ultimi. Ne è nata una gara di solidarietà che in pochi giorni ha travolto i 32 punti di raccolta dei pacchi di centinaia di scatole, tanto da mettere quasi in difficoltà l’organizzazione. Dietro l’iniziativa, nel Bellunese, c’era il gruppo Dolomitike. Sono state le donne del sodalizio a organizzare e promuovere la raccolta, a coinvolgere le associazioni locali che, a loro volta, hanno distribuito i regali ad altre associazioni, alle case di riposo e alle famiglie segnalate dai Comuni. Un lavoro di squadra che oggi lascia tutti emozionati e ancora sorpresi. «Le persone continuano a scrivermi – racconta Rosa De Filippo di Dolomitike -, vogliono portare altri pacchi ma la raccolta si è conclusa il 18 dicembre e ancora non abbiamo terminato la distribuzione, contiamo di farlo entro l’Epifania. Altri ci contattano per ringraziarci di averli coinvolti in qualità di volontari, dicono di aver riscoperto lo spirito del Natale e di essere stati felicemente sorpresi dal constatare quanta solidarietà ci sia nel nostro territorio».
IL RUOLO DEL WEB
Il progetto era stato lanciato il primo dicembre nella pagina Facebook del gruppo, che si è occupato della raccolta dei pacchi, prima di portarli alle onlus bellunesi responsabili della distribuzione come Insieme si Può, BellunoDonna, Jabar, Onda Rosa, Caritas, Gocce di Sole e altre. Unica richiesta era di inserire nella scatola qualcosa di caldo, qualcosa di dolce, un passatempo e un bigliettino. Anche usati, purché puliti e in buone condizioni. «Il bello è che chiunque poteva realizzare le scatole, non erano impegnative – spiega Manuela Selvestrel di Gocce di Sole -: l’oggetto caldo poteva essere un paio di guanti o una sciarpa, quello dolce un cioccolatino, il passatempo un libro o un gioco per bambini. Ma è nel biglietto che le persone hanno dato il meglio, scrivendo pensieri davvero toccanti».
VICINANZA
La onlus della Selvestrel, da parte sua, le ha consegnate alla rsa di Cusighe, alla mensa dei frati di Mussoi, a famiglie in difficoltà del Castionese e al consultorio di Belluno. «Non sono rivolte solo a chi si trova in condizioni di indigenza – conclude De Filippo -, ma a chiunque viva una situazione di difficoltà. E’ un segnale di presenza e di umanità in un momento in cui, per necessità, dobbiamo stare lontani». L’intenzione, visto il successo raccolto e l’ondata di generosità sollevata, è sicuramente quella di ripetere l’esperienza il prossimo anno. Partendo prima, coinvolgendo ancora più associazioni e diventando, così, ancora più virali.
Ultimo aggiornamento: 09:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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