Reddito e pensione di cittadinanza, a Belluno solo 4 su mille abitanti / La mappa del Veneto

Lunedì 1 Febbraio 2021 di Andrea Zambenedetti
Attesa in un Caaf per la richiesta del reddito di cittadinanza

BELLUNO L’assistenzialismo non è cosa da bellunesi e forse già si sapeva. Ora però a dirlo sono i numeri che certificano come la provincia di Belluno sia quella che nell’anno orribile della pandemia ha chiesto il minor numero di aiuti allo Stato dell’intera regione. È ultima in classifica per richieste di reddito e pensioni di cittadinanza.

E non stiamo parlando solo di numeri assoluti ma anche del rapporto con il numero di residenti. Insomma Belluno ha chiesto meno, o forse ha avuto minore necessità rispetto ad altre zone del Veneto. Complice certamente un contesto occupazionale meno complicato e salari che nel tempo hanno garantito pensioni più dignitose in questo angolo di Veneto ma anche, probabilmente, una minore propensione a chiedere aiuto. Ciò che è certo è che Reddito e Pensione di cittadinanza non sono di casa in provincia.

UN PASSO INDIETRO
Per accedere al tanto discusso beneficio, introdotto a gennaio del 2019, oltre alla cittadinanza è richiesto un Isee inferiore a 9360 euro e un patrimonio finanziario non superiore a 6000 euro. Tra i paletti c’è anche quello del reddito familiare: deve essere inferiore ai 6mila euro annui (9360 nel caso in cui la famiglia viva in affitto). La Pensione di cittadinanza si fonda sugli stessi limiti ma è destinata a chi ha più di 67 anni. Il quadro generale dice che in provincia di Belluno i beneficiari di almeno uno dei due provvedimenti sono stati poco più di mille: 1108, 53 ogni 10mila abitanti. Ben al di sotto della media regionale con 85 richieste sempre ogni 10mila abitanti. A Treviso sono stati 6086: quasi 69 (68,73) ogni 10 mila abitanti. Il confronto con Rovigo, che si trova dal capo opposto della classifica, è impietoso: sono 121 ogni 10mila i beneficiari di almeno uno dei due sostegni.

REDDITO DI CITTADINANZA
L’Inps rivela che in provincia di Belluno sono state 901 le persone che hanno chiesto il redditto di cittadinanza nel 2020. Praticamente 43 beneficiari ogni 10mila abitanti (4 ogni mille) a fronte di una media regionale che arriva a 69 beneficiari ogni 10mila. A Rovigo, per fare un confronto con l’estremo opposto, le persone che hanno richiesto reddito di cittadinanza sono state 2532: praticamente 105 ogni 10mila residenti. A Treviso, per citare l’esempio di una provincia confinante, i beneficiari di questi sussidi sono stati 4944: poco meno di 56, sempre ogni 10mila abitanti. Nella statistica l’Istituto nazionale di previdenza sociale di Belluno, guidato dal dottor Marco De Sabbata, ha incluso tutti i beneficiari, comprese le persone che lo hanno ricevuto una sola volta nel corso dell’ultimo anno.

PENSIONE DI CITTADINANZA
Capitolo a parte merita la Pensione di cittadinanza. Viene facile pensare che in una provincia come Belluno in cui il numero degli anziani è, in proporzione, tra i più elevati della regione, ci sia stato largo uso dei questo sostegno. Non è stato così. I bellunesi che nel 2020 hanno preso almeno una volta la pensione di cittadinanza sono stati 207 praticamente 10 ogni 10mila abitanti, a Treviso a chiedere la pensione di cittadinanza sono stati in 1142: quasi 13 (12,90) ogni 10mila abitanti la media regionale è di 15 beneficiari ogni 10mila abitanti. In questo caso la provincia che spicca per richieste di aiuti agli anziani è Venezia: ci sono state 1841 erogazioni a beneficiari diversi, con un totale di 21 aiuti ogni 10mila abitanti.

LA DISCUSSIONE
Proprio in queste ore il redditto di cittadinanza irrompe di nuovo nel dibattito politico dando vita all’ennesimo braccio di ferro tra Conte e Renzi. Per la prima volta però se ne può parlare conoscendo i numeri. E le cifre certificano che la provincia di Belluno (almeno in Veneto) ne ha meno bisogno di tutte le altre.

Ultimo aggiornamento: 15:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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