Rapina e accoltellamento in negozio: da Ardivel c'era un terzo bandito "trasfertista"

Venerdì 11 Novembre 2022 di Giovanni Longhi
Franco Ardivel il giorno della riapertura del suo negozio a Ponte nelle Alpi

PONTE NELLE ALPI - C’è un terzo bandito nella banda di “trasfertisti” che venerdì 4 novembre verso le 19 aveva fatto irruzione nel negozio di alimentari di Franco Ardivel in viale Dolomiti 14 a Ponte nelle Alpi.

Ne sono convinti gli inquirenti della Squadra mobile della questura di Belluno coordinati dalla Procura. Il terzo uomo sarebbe “il palo” che aspettava in fondo a via Garibaldi, la laterale di viale Dolomiti, con il motore dell’auto acceso e pronto a sgommare per la fuga dopo il colpo. 

I RISCONTRI
Le immagini immortalate dalle telecamere di sorvglianza installate dal Comune e da quelle di alcuni negozi che si affacciano lungo viale Dolomiti nelle vicinanze dell’alimentari rapinato, avrebbero permesso di individuare anche una terza persona in azione anche se con ruolo marginale, quella sera. Sono state visionate anche le sequenze registrate dalle telecamere collocate all’imbocco dell’A27 nei momenti successivi alla rapina ed in effetti qualche riscontro in questo senso sarebbe emerso. “Trasfertisti”, dunque, che però hanno fatto un buco nell’acqua, o quasi: il saldo tra rischio corso e bottino è infatti ampiamente negativo: dalla cassa uno dei due banditi, è riuscito ad arraffare solo banconote per un totale di 150 euro, davvero una miseria. «Tengo sempre gli incassi in portafoglio», aveva confessato il giorno dopo Franco Ardivel e anche quella sera il grosso degli incassi non si trovava in cassa. Nonostante le sei coltellate al braccio sinisitro e la frattura alla spalla rimediate nella colluttazione, il titolare della rivendita era già al lavoro lunedì mattina dopo che sabato, il giorno dopo la rapina, aveva rialzato le saracinesca per pulire il pavimento e l’ingresso del negozio dal suo stesso sangue e per riordinare gli scaffali rovesciati durante il parapiglia. 

LE ARMI
Il coltello usato dal malvivente per ferire Ardivel è poi stato trovato non distante dal negozio, abbandonato dal rapinatore, mentre la pistola usata dal suo complice per intimidire l’amico di Ardivel, Giorgio Rova che era entrato nel negozio per aiutarlo, non è mai stata trovata. Non è ancora stabilito se si trattasse di un’arma vera o di una pistola giocattolo cui sarebbe stato tolto il tappino rosso. Giorgio Rova, ex carabiniere, assicura di aver sentito il freddo della canna di metallo appoggiato sulla sua fronte e ancor più il calcio dell’arma sul mento dopo il colpo che gli ha sferrato il bandito. «Ero sicuro che mi avrebbe sparato», ha detto poi Giorgio Rova agli inquirenti. In commercio esistono comunque repliche perfette di pistole vere, di metallo e senza tappino rosso. Hanno un costo e forse è questo il motivo per cui chi l’ha impugnata quella sera non se n’è privato. 
 

Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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