VOLTAGO AGORDINO - È stata mamma Carla a ritrovare il suo Kevin senza vita, domenica nella tarda mattinata nella loro casa di Bertoi, a Frassenè di Voltago. Il giovane di 26 anni, dipendente di Luxottica, non si era mai fermato o scoraggiato, nemmeno dopo aver scoperto nel 2020 quella malattia rara, che ora lo costringeva alla dialisi. Una cosa che aveva fatto anche sabato e poi domenica sera era uscito con un amico ed era tornato tardi, dopo l'una e 30 di notte. «L'ho lasciato dormire e verso le 11,30 sono andata in camera per svegliarlo - racconta mamma Carla -: non rispondeva, l'ho toccato e ho capito che non c'era più nulla da fare.
Malattia rara
Kevin Fontanive era partito giovanissimo come emigrante per andare a lavorare in Germania. Faceva il cameriere il lavoro che amava più di ogni altro. Poi nel 2020 la scoperta della malattia. «Ci chiamarono dall'ospedale tedesco - racconta la mamma che era stato ricoverato». La diagnosi: una malattia rara che gli aveva compromesso i reni. Inizia il calvario della dialisi. Kevin ritorna a Voltago nel settembre 2020. Non si dà per vinto e tenta di fare una vita quasi normale. Trova impiego in Luxottica dove è impiegata anche la madre: lui lavora solo i pomeriggi nell'ufficio rapportini. Anche in questi giorni nulla sembrava diverso. «Ha detto che stava bene - prosegue la mamma - tanto che sabato mi aveva anche accompagnato ad Agordo a fare la spesa: era contento. Era un po' che non lo vedevo così bene, perché aveva anche cambiato la dialisi da un mese, con un tipo che gli puliva meglio il sangue». Avevano già preso contatti con la dottoressa che lo seguiva anche per andare a Padova e puntare al trapianto. Purtroppo il destino ha tolto alla famiglia anche questa ultima speranza: il cuore di Kevin non ha retto e si è fermato per sempre.
Dopo la notizia della morte del ragazzo, ieri, in molti si sono spinti in ipotesi strampalate. «Sui social sta avvenendo una strumentalizzazione indegna e dolorosa per la famiglia della morte di Kevin - ha detto il dottor Celeste Della Lucia, autorizzato dai genitori - da parte di chi ha la teoria che stanno morendo ragazzi giovani e sani. Purtroppo per Kevin non era così: era un malato di reni grave in attesa di trapianto». «Chiedo quindi - conclude Della Lucia - che questa morte non debba finire in pasto alle delle iene che poi diventano degli odiatori seriali, come sta avvenendo in queste ore».