Ragazza annegata nel Garda a 19 anni. «Silvia non può essersi tuffata: aveva paura dell'acqua»

Venerdì 19 Giugno 2020 di Olivia Bonetti
Ragazza annegata nel Garda a 19 anni. «Silvia non può essersi tuffata: aveva paura dell'acqua»
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Ragazza annegata a 19 anni nel Lago di Garda, el ultime notizie sulla tragedia di Silvia Doriguzzi. Cosa è accaduto davvero quella notte? Perché Silvia si è tuffata? Davvero si è trattato di un tuffo volontario?

«Silvia aveva paura dell'acqua e non si sarebbe mai gettata da quell'altezza: non ci spieghiamo quello che è successo». Gli amici di Longarone non si danno pace per la scomparsa di Silvia Doriguzzi, la 19enne di Igne di Longarone morta nelle acque del lago mercoledì a Peschiera del Garda, nel Veronese. Secondo quanto ricostruito la giovane si sarebbe tuffata dal pontile in località Ai Pioppi, dopo la festa per l'inizio della stagione lavorativa con la compagnia di Peschiera. Ma in molti non ci possono credere: Silvia aveva paura dell'acqua e gli amici chiedono che venga fatta chiarezza sull'accaduto.

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Tuffo impossibile: Silvia aveva paura dell'acqua

Ieri si sono ritrovati a Longarone gli storici amici da Alessandro De Ronch, detto Gino, a Bryan De Bona e Matteo Olivier che l'aveva sentita solo 3 ore prima della tragedia. «Mi aveva scritto un messaggio - racconta Matteo - mi aveva detto che era felice di essere a Peschiera, ma che le mancavamo molto. Ci chiamava la sua seconda famiglia e ci aveva detto che non vedeva l'ora che andassimo a trovarla. L'ho sentita felice». «È stato scritto che era ubriaca - proseguono gli amici - non è così. Come a dire che se l'è cercata: qui c'è una 19enne che ha perso la vita e non si può archiviare come un incidente. Silvia era coscienziosa e anche quando qualcuno di noi si lanciava con qualche idea di fare qualche pazzia, era lei che ci tirava indietro. Per l'età che aveva era molto matura: vogliamo dei chiarimenti, perché troppe cose non ci convincono. Noi che conoscevamo bene Silvia non crediamo che si sia tuffata, avendo paura dell'acqua, tanto da rifiutarsi di entrare anche al livello delle ginocchia: è una storia che non sta in piedi». Ma la ricostruzione fatta dai carabinieri, sulla base dello stato dei luoghi e degli elementi raccolti è chiara: conferma l'ipotesi del tuffo. 

 

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PESCHIERA - Un colpo al cuore la notizia arrivata ieri intorno alle 17.30 per il poliziotto che ha recuperato Silvia dalle acque del lago. "Ho sperato tanto che ce la facesse", dice l'ispettore Superiore della Polizia di Stato Mauro Trinca Rampelin e non riesce a trattenere la commozione spiegando di aver saputo poco prima delle 18 che la giovane era morta.



Il dolore degli amici
Ieri sera gli amici di Longarone si sono ritrovati per ricordare Silvia. «Per anni abbiamo fatto il viaggio per andare a scuola a Belluno insieme - racconta Bryan - era la gioia di vivere in persona: la trasmetteva solo con lo sguardo. Ci siamo trovati quando c'era la quarantena ed era contentissima di partire per la stagione a Peschiera». Silvia era musica, non solo nel canto e nella passione per il rock e in particolare il Rolling Stones, ma in tutto quello che faceva. «La sua risata - ricordano gli amici - era molto particolare, frizzante, unica. Mancherà a tutti noi». Stanno organizzando una corona di fiori per i funerali e una colletta in memoria dell'amica, ma dicono «non so come arriveremo ai funerali questo dolore è troppo forte per noi». E ricordano ancora la passione di Silvia per le sue montagne, le escursioni, l'amore per gli animali e il suo gatto.




Ragazza annegata, il ricordo della mamma
Ha affidato ai social il suo ricordo, mamma Giulia Zambon da Igne. «Manchi già come l'aria - ha scritto la mamma -. Illuminaci coi tuoi sorrisi da lassù. Lo so che senti tutto questo amore che abbiamo per te». Il papà Luca Doriguzzi di Lozzo per anni tra i referenti della stazione del soccorso alpino, non trova le parole e ricorda solo come fosse una gioia ogni volta che la figlia andava a casa da lui, settimanalmente. Ieri mamma Giulia ha pubblicato il messaggio lasciato dalla sua Silvia, prima di partire per Peschiera. Parole scritte con un cuore e un pennarello che purtroppo sono diventate il suo testamento. «Durante tutti questi anni di felicità, perdite, decisioni e difficoltà - scriveva Silvia - non potevo pensare a persone migliori al mio fianco. Mi mancherete».

Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 12:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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