Parte dalle Dolomiti la polemica sulle quarantene: «Turisti in fuga verso la Svizzera»

Domenica 19 Dicembre 2021 di Raffaella Gabrieli
La nuova cabinovia Son dei Prade - Bai de Dones inaugurata ieri a Cortina d'Ampezzo
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BELLUNO Veneto in giallo e nuove restrizioni sui viaggi dall’estero per l’Italia. Due ingredienti tutt’altro che dolci per la ricetta della stagione invernale montana che rischia di partire già con il piede sbagliato. Da parte di Anef e Federalberghi Belluno massima comprensione in termini sanitari ma, al contempo, inevitabili quelli relativi all’opportunità del momento. «La stagione invernale - viene sottolineato - è nuovamente a rischio».

QUI ANEF
L’Associazione nazionale esercenti funiviari, l'Anef, non ha dubbi. È il presidente regionale Marco Grigoletto ad affermare che «pur con la consapevolezza che vige il criterio della massima sicurezza sanitaria e che noi, come settore impianti ma sono sicuro anche in tutto quello turistico, lo applichiamo ormai alla lettera da tempo per cercare di portare avanti una stagione invernale fondamentale per le nostre imprese e per il nostro territorio, siamo estremamente contrariati dalla velocità con cui il Governo assume determinate decisioni come quella delle restrizioni sui viaggi che sicuramente inciderà moltissimo sul prosieguo della stagione invernale. La stessa Comunità europea con la sua vicepresidente si è detta stupita della mancata comunicazione da parte dell’Italia su questa decisione unilaterale». «Non voglio contestare la necessità - sottolinea Grigoletto - ma il metodo con cui è stato preso un così importante provvedimento dalla sera alla mattina senza informare se non all’ultimo, sembra, nemmeno il ministro del Turismo né conseguentemente gli operatori economici. Credo che il Governo centrale debba ricordarsi del danno arrecato al settore, perché se è vero che dobbiamo tutti lottare per la sicurezza sanitaria è anche vero che dobbiamo lavorare per vivere e di turismo e impianti a fune vivono decine di migliaia di persone». Il pericolo, per Grigoletto, è chiaro: «Ora le famiglie con ragazzi non vaccinati tenderanno verso altre mete più elastiche, ad esempio come la Svizzera, dato che da noi i minori non vaccinati dovrebbero fare 5 giorni di quarantena. Il settore degli impianti a fune che solo ora sta cercando di rinascere dalle ceneri, e non uso il termine a caso, viene ancora una volta “punito” nella sua ripartenza senza nemmeno essere avvisato. L’annuncio del ministro Garavaglia sull’assegnazione di 100 milioni aggiuntivi per il settore turistico ci fa piacere ma anche timore sul fatto che questi stanziamenti possano prevedere in qualche modo ulteriori future negatività.

A dirla tutta, noi della montagna preferiremmo lavorare e non vivere di sussidi».

DA FEDERALBERGHI
«Siamo di fronte - afferma Federalberghi provinciale, guidata da Walter De Cassan - a improvvise e unilaterali restrizioni approvate per gli ingressi dall’estero. Come Federalberghi abbiamo immediatamente preso una ferma e dura posizione chiedendo una rimodulazione dell’ordinanza stessa che, già solo con il suo annuncio, ha generato immediate disdette da parte di turisti stranieri che avevano già prenotato le proprie vacanze per le prossime settimane. L’ennesimo duro colpo soprattutto per il turismo invernale che continua a patire scelte e decisioni improvvise, inique e destabilizzanti. Auspichiamo un pronto dietrofront da parte del ministero della salute e del Governo. A livello locale, immediatamente, non appena ufficializzata l’ordinanza, Federalberghi Belluno ha sentito l’assessore regionale al turismo Federico Caner il quale ha assicurato di essersi subito attivato presso il ministro sollevando tutte le criticità del caso». Proprio in questi giorni il presidente De Cassan era impegnato a Roma per il direttivo della Federazione e si è attivato affinché la voce dell’associazione fosse pronta e incisiva a tutela della stagione invernale ai blocchi di partenza.
 

Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 11:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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