«Quel processo non si doveva fare»: i 6 fratelli De Cian assolti dopo il fallimento della società

Martedì 17 Maggio 2022 di Davide Piol
Il cantiere del parcheggio interrato di via Caffi, una delle opere della De Cian a Belluno

SEDICO - Strette di mano, occhi lucidi e un forte sospiro di sollievo quando il giudice ha letto la sentenza: «Assolti perché il fatto non sussiste». Potevano anche aspettarselo, i sei fratelli De Cian a processo per due diversi reati in materia di legge fallimentare, ma ascoltarlo in aula (dopo la richiesta del pubblico ministero pari a un anno di reclusione per ciascuno degli imputati) è stato «liberatorio». 

NESSUNA COLPA
Il giudice ha accolto la tesi difensiva che faceva leva sulle parole del curatore fallimentare che aveva escluso la colpa. I fratelli De Cian hanno mantenuto un comportamento corretto prima e dopo la richiesta del concordato preventivo per salvare l’azienda omonima.

Nessuna responsabilità, quindi, e assoluzione totale per Gianluigi, Giuliano, Carletto, Roberto, Adriano, Vittorio De Cian difesi dagli avvocati Paolo Corletto ed elisa Pollesel di Treviso e da Giorgio Azzalini e Jenny Fioraso di Dolomiti Legal. 

PRESUNTE OMISSIONI
Secondo il pubblico ministero, nel loro ruolo di soci accomandatari della De Cian Albino sas di Sedico, i 6 fratelli non avrebbero tenuto i libri e le scritture contabili dell’azienda durante i 3 anni precedenti alla dichiarazione di fallimento. Omettendo, inoltre, di depositare il libro degli inventari per gli anni 2014, 2015, 2016. 

LA TESI ACCUSATORIA
La De Cian Albino sas è stata dichiarata fallita dal tribunale di Belluno il 2 marzo 2018 con un passivo pari a 4milioni 741.825,40 euro in privilegio e poco più di 4milioni in chirografario (sono i creditori che non hanno alcun diritto di prelazione e che per questo motivo vengono soddisfatti soltanto dopo i creditori privilegiati). Per il pm avrebbero anche chiesto il fallimento della società soltanto nel marzo 2018, a seguito della risoluzione del concordato preventivo, mentre avrebbero dovuto muoversi a partire dal 2012 quando il patrimonio netto aveva un saldo negativo pari a quasi 2milioni di euro. Poi c’erano i crediti nei confronti della Costruzioni De Cian srl (amministrata in parte dalle stesse persone) per lavori eseguiti dalla De Clan Albino sas per oltre un milione di euro. Credito privo di alcuna garanzia, secondo il pm, e concesso dalla debitrice solo il 16 gennaio 2015 in pendenza di procedura concordataria. 

PROCESSO DA NON CELEBRARE
Nella lunga discussione di ieri mattina, in tribunale a Belluno, la difesa ha smontato accusa dopo accusa. Gli imputati non avrebbero tenuto correttamente le scritture contabili? «È stato lo stesso curatore fallimentare a dire che c’era tutto, libri e inventari, anche del 2014». Ritardo nel chiedere il fallimento? «L’hanno fatto in tempi brevissimi. L’imprenditore non ha l’obbligo di chiedere il proprio fallimento. I fratelli De Cian hanno esercitato un loro diritto nelle modalità corrette». Insomma per la difesa il processo «non doveva essere celebrato» perché fondato su «imputazioni inverosimili». 

«NESSUN FUGA A CUBA»
Giorgio Azzalini, di Dolomiti Legal, si è lasciato andare a considerazioni più “passionali”. Gli imputati dormivano in azienda? Hanno comprato uno yacht? Sono fuggiti a Cuba? «Niente di tutto questo. Quando hanno chiesto il concordato ci hanno messo dentro le loro proprietà. Riporto le parole del curatore fallimentare: «Anche se non era dovuto non solo non si sono fatti da parte ma hanno messo dentro la loro casa». Non ho trovato nessuna colpa aziendale». 

BENESTARE AL CONCORDATO
Tant’è che il curatore fallimentare aveva dato parere favorevole al concordato. La società, che contava 40 dipendenti, poteva risolvere il problema di sovra-indebitamento. «Si sono massacrati per pagare dipendenti e fornitori – ha concluso l’avvocato – Hanno finito i loro cantieri e non li hanno lasciati marcire, rimettendoci anche la loro casa. Rinviarli a giudizio è stato uno svarione». Il giudice li ha assolti tutti, con formula piena.

Ultimo aggiornamento: 07:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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