FELTRE - Il calcio bellunese perde uno dei più brillanti e iconici personaggi che hanno calcato i campi a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. A soli 56 anni ha smesso di tuffarsi, volare tra i pali, uscire spregiudicatamente, Mario Baldissera, morto di tumore. Una trentina di anni fa, aveva messo il suo estro e la sua esuberanza a difesa dei pali delle formazioni più importanti all’epoca, dalla Feltrese, al Pedavena, al Belluno. A dare la notizia che ha gettato nella costernazione gli appassionati bellunesi del pallone sono state la moglie Michela e la madre Rina, insieme alla sorella Consuelo. I funerali di Mario, che viveva a Villabruna, saranno celebrati lunedì mattina alle 10,30 nel duomo di Feltre. Al termine la salma proseguirà il suo viaggio per essere cremata.
LA MALATTIA
Da tempo Baldissera non stava bene ma aveva aggredito la sua malattia con la stessa simpatica ed estrosa guasconeria con la quale aveva affrontato la sua vita e le sue partite di calcio.
IL LUTTO
La notizia ha fatto naturalmente in fretta il giro dei tanti che lo conoscevano anzitutto come ex portiere. Tra i primissimi a dare la notizia della scomparsa, i dirigenti della Feltrese che hanno mestamente annunciato sulla pagina Fb della società che «ci ha lasciato all’età di 56 anni l’ex portiere granata Mario Baldissera». «Baldizenga – ricordano i granata - come veniva chiamato, era conosciuto da tutti nell’ambiente del calcio, lascia la moglie e parenti. Riposa in pace portierone». «Se n’è andato uno dei più grandi portieri delle storia calcistica bellunese», ha commentato il delegato provinciale della Figc, Orazio Zanin. Vittorio De Cet, invece, lo ha ricordato come «portiere spettacolare ma prima ancora uomo dal grande carisma». E Roberto Raschi, già alla guida della squadra del capoluogo ed a sua volta ex portiere, ha ricordato di aver allenato Mario a Belluno. «Lo ricordo – ha scritto .- con molto affetto». «Un grande», un «idolo». Di questo tono gli altri commenti alla notizia della scomparsa di SuperMario. Gino Pante lo ha definito «un grande per il calcio Lamonese dei nostri per anni». E Francesco Boito non nasconde di «non avere parole di fronte alla notizia». «Ti ricordo ancora – scrive Federico Fabris - arrampicato sulla rete del Comunale dopo la salvezza ottenuta alla penultima giornata. Sei nella storia del calcio Belluno 1905».