Ponte nelel Alpi. Troppi morti in casa di riposo: in Consiglio scoppia la rivolta

Giovedì 25 Luglio 2019
Troppi morti in casa di riposo: in Consiglio scoppia la rivolta
3
PONTE NELLE ALPI - È già polemica forte fra maggioranza e opposizione di Ponte nelle Alpi. Le frizioni sono esplose ieri sera nel corso del consiglio comunale. L'occasione un'interrogazione sulla Casa di riposo da parte della minoranza Per Ponte bollata dal sindaco Paolo Vendramini come «fake news che rischia di danneggiare anche chi nella struttura lavora: siamo alla vergogna», ma a cui ha risposto in maniera articolata il capogruppo Fulvio De Pasqual. Nell'interrogazione, inserita in un secondo momento all'ordine del giorno perché presentata in ritardo, i quattro consiglieri di minoranza Enrico Collarin, Paolo De Vettor, Sindy Bindella e Angelo Levis denunciavano che nei mesi di maggio e giugno nella struttura residenziale si erano verificati 11 decessi. E chiedevano al sindaco se, viste le «alte temperature degli ultimi quindici giorni di giugno che hanno sfiorato i 40 gradi», il numero di morti fosse «dipeso dalla temperatura o se rientra in una normale statistica». 
 
IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONEDe Pasqual ha risposto prima leggendo una nota di Daniele Galantin direttore della Fondazione Casa del Sole che gestisce la Casa, in cui, oltre che il rispetto dei parametri regionali per idratazione e altro, veniva fatto riferimento alla presenza di oscuratori alle finestre, di condizionatori e ventilatori capaci di garantire areazione e ventilazione; ed infine annunciando un'iniziativa, già avviata un anno fa, per l'installazione di un impianto di climatizzazione: costo 175.000 euro. 
CASE COME HOSPICEPoi il capogruppo ha confutato i dati sulla mortalità: non 11, ma 7 in totale: «Tre a maggio che ricordiamo particolarmente freddo e piovoso, quattro a giugno». Ha proseguito ricordando le condizioni sanitarie degli ospiti presenti: «Con la riduzione dei posti letto ospedalieri spesso e volentieri, in particolare per le persone anziane, oramai le Case di Riposo, compresa quella di Ponte nelle Alpi, funzionano da vero e proprio hospice, con tutte le considerazioni del caso rispetto alla mortalità. Si sono trasferite problematiche spesso complesse senza trasferire le risorse necessarie».
NESSUN RILIEVO DEL NASDe Pasqual ha detto anche come i Nas facciano «periodicamente visita alla Casa, soprattutto a Natale ed agosto, senza mai aver segnalato alcun problema degno di nota». Poi l'affondo politico: «Rispondere ad un'interrogazione in cui si parla di undici decessi non avvenuti diventa imbarazzante. Abbiamo letto sulla stampa che se Collarin fosse stato eletto sindaco, tutti i nostri problemi sarebbero risolti. Facile fare i proclami. Collarin dovrebbe aver capito che questo meccanismo funziona a livello nazionale: si prendono un sacco di voti promettendo che in una settimana si rimpatriano 600 mila clandestini o non si farà la Tav. A livello locale i cittadini conoscono bene i nostri pregi e i nostri difetti e se gli elettori un mese fa hanno confermato Paolo Vendramini, dovete prenderne atto e rispettare il voto. Invece di pensare a cosa farebbe da sindaco, pensi di fare bene il ruolo che il 44 % gli ha affidato. Le prime mosse sono assolutamente deludenti e poco rispettose nei confronti del Consiglio Comunale e quindi dei cittadini». 
Pare trascorso un decennio, non un mese, da quando nel consiglio comunale di insediamento De Pasqual aveva investito Collarin come «erede di Vittorio Fregona». 
Giovanni Santin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci