PONTE NELLE ALPI - «Devo fare un trasloco, mi potresti tenere questi scatoloni in garage?». Spesso, per fare un favore, ti ritrovi nei guai. Lo ha imparato a sue spese un ragazzo di Ponte, che di fronte a quella richiesta innocente aveva detto sì: ma dentro a quelle scatole c'erano chili di droga. Due, per l'esattezza. Panetti di hashish che il cane dei carabinieri ha fiutato mercoledì in una cantina del condomino Al Bivio di Ponte. Erano arrivati per perquisire la casa di un sospettato, che però era pulito: la droga era in un'altra casa. Ha vinto il fiuto canino contro lo stratagemma che avrebbe inventato da Marco Palummo, pizzaiolo che lavora in un rinomato locale sulla statale 51 a Longarone.
LA SCOPERTA
Era mercoledì mattina, 16 giugno, quando i carabinieri sono andati al condominio al Bivio di Ponte nelle Alpi, sulla scia di acquisizioni di varie testimonianze. Sono arrivati in borghese, ma successivamente è intervenuta anche la pattuglia e l'unità cinofila. Avevano in mano il provvedimento di perquisizione della casa del Palummo. Qui però non c'è nulla: trovano solo un grinder, ovvero quel piccolo dispositivo che serve a macinare vegetali, generalmente marijuana. Null'altro. Scendono nella cantina del pizzaiolo, dove proseguono con la perquisizione. Nulla. Ma il cane fiuta insistentemente un'altra cantina, quella di un vicino di casa. A quel punto i militari chiedono a Palummo di chi fosse quella proprietà, il pizzaiolo dice di non saperlo. Dai rapidi accertamenti emerge il nome. «Ci deve aprire la sua cantina», dicono i carabinieri ieri. Il proprietario, tranquillo, conscio di non avere nulla da nascondere, apre la porta. All'interno la scoperta: 2 chili di droga nascosti negli scatoloni. Il giovane è sbiancato.
LA RICOSTRUZIONE
Entrambi i ragazzi coinvolti chiamano subito i loro legali: Palummo è assistito dall'avvocato Giuseppe Triolo. All'amico invece è stato dato un difensore d'ufficio, al momento della perquisizione, che è l'avvocato Mariangela Sommacal. Ma subito dopo il ragazzo ha chiarito la sua posizione: quella droga era nella sua cantina a sua insaputa. E quindi completamente estraneo ai fatti. Aveva semplicemente fatto un favore a un amico, Palummo, che di fronte ai carabinieri aveva detto anche di non conoscerlo.
L'INCHIESTA
Non è scattata nessuna misura cautelare per il pizzaiolo. C'è solo il provvedimento di sequestro: a Palummo infatti sono stati presi dai carabinieri tutti i cellulari, che sono ora al vaglio degli investigatori. Stanno studiando eventuali messaggi, scambi con possibili acquirenti della droga, che a parere degli inquirenti, appartiene con certezza al pizzaiolo. Solo nelle prossime settimane si conoscerà l'evolversi dell'inchiesta, che al momento sembra avere un solo indagato.