Piller Cottrer positivo al virus: «Sto bene, spero di uscire presto»

Giovedì 24 Settembre 2020 di Olivia Bonetti
Il campione Pietro Piller Cottrer
Le voci si rincorrevano da giorni nei paesi del Comelico. Ma è lui stesso a non fare mistero di quello che gli sta accadendo: «Sono positivo al Covid, ma sono in dirittura d’arrivo, presto sarò “libero”». Pietro Piller Cottrer, il 46enne ex fondista italiano campione del mondo, dall’appartamento in cui è “rinchiuso” a Sappada racconta quello che ha passato in questi giorni. Dal tampone positivo il 12 settembre scorso all’isolamento. Il tutto, per fortuna, senza sintomi.
IL PRANZO
«L’ho saputo il giorno 12 - racconta il campione sappadino, che lavora ad Auronzo - abbiamo avuto una telefonata per cui ci hanno comunicato che nel locale dove anche io era presente c’erano stati alcuni casi». Non dice nulla di più, mantenendo il riserbo sul luogo in cui è avvenuto il contagio: conferma solo che si tratta di una struttura nella zona del Cadore. Esclude che si tratti del camping pizzeria di Santo Stefano, dove c’è stato un focolaio. Andando per esclusione quindi resta il caso del rifugio, finito alle cronache nelle scorse settimane: come aveva spiegato l’Usl gestore e famigliari erano positivi e si stavano cercando i contatti.
L’INCUBO
«Ho la fortuna di avere un appartamento che i miei genitori - racconta Piller Cottrer - e in questi giorni sto qui, isolato da tutti. Mi sento in prigione, ma tutto sommato anche un privilegiato per il fatto di non avere alcun sintomo e non aver passato il virus a nessuno. I miei genitori e la mia famiglia sono tutti negativi e questa è la notizia più bella». E sottolinea: «In tutti questi giorni ho pensato molto a tutto quello che di brutto ha passato l’Italia intera, nel periodo più buio e quello che sto passando io a confronto mi sembra nulla».
L’ISOLAMENTO
«Ormai sono in dirittura d’arrivo, mi manca poco per il tampone di controllo, che spero sarà negativo - continua il campione - poi conto di tornare alla vita di sempre e lasciarmi alle spalle tutto questo». Resta il cruccio per non essere riuscito a votare per il referendum. «Ci ho provato - spiega Piller Cottrer -, ma mi sono attivato con un giorno di ritardo: ho cominciato a pensarci il 16 settembre e il tempo per richiedere la speciale procedura per chi è in isolamento scadeva il 15. Così non ho potuto espletare i doveri di cittadino: un mio dovere e diritto e ci tenevo tanto». E come si fa per il cibo in isolamento? «Sono partito con una gran spesa da casa - racconta - quindi o mi arrangio in casa o mi lasciano il pranzo all’esterno della casa e vanno via».
IL TAMPONE
Pietro Piller Cottrer aveva effettuato il tampone a Gemona, (Ud) scoprendo di essere positivo. «Ora il periodo sta per finire e ripeto incrocio le dita nella speranza di risultare negativo a quello che farò tra qualche giorno e poter riprendere la vita quotidiana», conclude.
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