SAN PIETRO - Ad esattamente un mese dalle acque del Piave colorate di verde, ieri è stato recuperato un sacco nero, posizionato a meno di un centinaio di metri a valle, rispetto al punto di sversamento del tritolo e di altre sostanze, a monte della confluenza del fiume con il torrente Cordevole, che scende dalla Val Visdende. Il contenitore nero, solitamente usato per le immondizie, era ancora ben sigillato con un nodo e pesante, tanto da aver creato una buca. Tra quest’area e quella del vecchio ponte che sale nel cosiddetto Tempio di Dio sono, inoltre, stati ritrovati diversi rimasugli di sacchi.
L’ALLARME
La segnalazione da parte di alcuni pescatori è arrivata sul tavolo del presidente del Bacino di pesca 1 del Comelico, Ferdinando Gant, nella serata di mercoledì. Ieri mattina sul posto sono giunti i carabinieri, i carabinieri forestali, i vigili del fuoco e gli addetti del Comune di San Pietro che, ricorrendo ad una specifica modalità, hanno provveduto a recuperare il sacco e a consegnarlo agli inquirenti e agli enti competenti, che dovranno analizzare il contenuto, molto probabilmente della stessa tipologia rilasciata il 23 febbraio. Ora al puzzle degli inquirenti, le cui indagini per risalire ai responsabili sono ancora in corso, si aggiunge il ritrovamento del sacco, il cui contenuto potrebbe confermare la presenza del trinitrotoluene o di altre sostanze esplosive, gettate nell’acqua con l’intenzione di liberarsene.
LA RICHIESTA
Dopo il ritrovamento del sacco nero ancora integro, grazie all’impermeabilità della plastica, e dei resti lungo l’asta, la dirigenza del Bacino di pesca alza il tiro sulla bonifica prevista, sulla sua realizzazione e sulle modalità con cui è stata svolta. «Ho la massima fiducia negli inquirenti – si sfoga il presidente – tuttavia chiedo che qualcuno ora si attivi per eseguire esami più approfonditi e specifici e questo non può esser a carico dei pescatori, che già stanno subendo un danno di immagine e di pescato, visto che ci autolimitiamo ed evitiamo quella zona. Non penso che sia il caso di andare e chiedere oltre al Bacino di pesca». Ferdinando Gant, in particolare, sollecita un attento e minuzioso sopralluogo lungo tutta l’asta finale del Cordevole e il Piave. «Non è da escludere la presenza di altro materiale – continua –. Finora la questione sembra esser stata presa alla leggera».
IL PRECEDENTE
Domenica scorsa, intanto, è stato il giorno di apertura della nuova stagione di pesca.
Dopo il Piave verde, sacchi di tritolo nel suo affluente, il Cordevole
Venerdì 24 Marzo 2023 di Yvonne Toscani
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