Ritorno a casa per gli sfollati di Perarolo, ma la frana resta instabile

Giovedì 14 Gennaio 2021 di Giuditta Bolzonello
Il versante franoso della Busa del Cristo, da decenni instabile

PERAROLO DI CADORE - Costretti a lasciare casa per l’allarme scattato la sera del 7 dicembre scorso, ieri, nel tardo pomeriggio, gli sfollati di Perarolo hanno avuto il via libera per tornare nelle loro abitazioni minacciate dalla storica frana della Busa del Cristo. La bella notizia è però velata di incognite e nuove preoccupazioni perchè il problema non è risolto, solo rallentato, o forse congelato visto il grande freddo.
La notizia la fornisce il sindaco Pier Luigi Svaluto: «Si è abbassata la soglia del rischio, secondo i dati che forniscono le strumentazioni si è passati dallo stato di allarme a quello di pre allarme e quindi gli sfollati possono rientrare ma con tutte le cautele del caso perchè il problema resta serio. In caso di nuovo allarme sarò costretto a firmare una nuova ordinanza di sgombero». Sono 14 le persone che da anni stanno vivendo questa pesantissima condizione, in loro sostegno è attivo il Comitato per il futuro di Perarolo mentre il sindaco continua a far sentire il disagio dell’intera comunità in Regione, in Provincia affinchè si prendano delle decisioni.
REGIONE LATITANTE
«Ora, nel bene e nel male, serve una risposta - assicura Svaluto che non le manda a dire a nessuno - il settore Difesa del suolo della Regione è latitante su tutti i fronti, nessuno si prende la responsabilità di decidere cosa fare». Ma nel frattempo la frana non si ferma, e il suo movimento, verso il torrente Boite e la porzione di Perarolo centro, è aumentato. Spiega il sindaco: «Ho sollecitato perchè tutti i giorni analizzassero i dati sul movimento che è leggermente rallentato, ora la frana si muove per un centimetro, un centimetro e mezzo al giorno. E’ comunque più veloce del passato quando questa misura si registrava in un mese, e poi il movimento non è più localizzato ma complessivo. 
IL FATTORE DISGELO
Il problema insomma resta, non si può escludere che con il disgelo si ripresenti con le ripercussioni che abbiamo imparato a conoscere». Sono tanti e complessi i fattori che incidono su quella frana che si muove dalla Cavallera, dagli aspetti geologici a quelli meteo senza dimenticare i continui sbalzi di temperatura. Gelo notturno e disgelo diurno, un tira e molla che incide negativamente sulla Busa del Cristo. Fenomeni che conoscono bene i residenti di via Roma, tranne il civico 1, e di via Carsiè che per la quinta volta sono stati costretti fuori casa e questa volta per tutte le festività. Le soluzioni sono in mano ai tecnici ma anche su questo c’è la puntualizzazione di Svaluto: «Quella è diventata una palestra di studi geologici, l’hanno analizzata in tanti ma nessuno si prende la responsabilità di decidere».
 

Ultimo aggiornamento: 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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