Prezzo del pellet alle stelle. «Il Governo tolga almeno l'Iva»

Mercoledì 17 Agosto 2022 di Yvonne Toscani
E' salito alle stelle il prezzo del pellet per riscaldamento
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Parte con il botto l’esperienza del neonato gruppo cadorino Giovani e Futuro. I   consiglieri comunali del Cadore che ne fanno parte hanno, infatti, scritto al ministro dell’economia e delle finanze, il bellunese Daniele Franco, sollevando la questione del caro energetico, anche se Franco è ormai dimissionario visto le elezioni politiche del 25 settembre prossimo. L’autunno e l’inverno sono ormai dietro l’angolo e i prezzi dei bancali di legna da ardere e dei sacchetti di pellet hanno raggiunto prezzi stratosferici, che segnano un raddoppio e, talvolta, persino valori triplicati. 


FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ
«Si tratta di una problematica che ci preoccupa molto – racconta Luca Frescura –. Le famiglie delle nostre valli, in ginocchio a causa degli aumenti di luce, gas e generi alimentari, dovranno presto affrontare gli aumenti spropositati di pellet e legna da ardere. In un territorio come il nostro, dove la stagione fredda arriva con notevole anticipo, questi beni diventano di primissima necessità». Così, nel loro piccolo, i consiglieri hanno lanciato un’idea semplice e concreta: il taglio dell’Iva su pellet e legna da ardere.


SOSTENERE LA PROPOSTA
«I cittadini che credono in questa proposta e vogliono far sentire la loro voce – continuano dal gruppo Giovani e Futuro – ci aiutino a far arrivare quest’idea al Mef». E a testimoniare che la proposta non è buttata lì a caso, i giovani consiglieri indicano anche come fare: taggando la pagina istituzionale nei commenti al post che hanno scritto. «Più saremo a fare questo semplice gesto – aggiungono – maggiori saranno le possibilità che questa proposta arrivi al governo e di essere ascoltati». 


URGE UNA SOLUZIONE
Per il servizio di rete sociale Instagram si tratta di taggare: @mef_gov; per il social Facebook: @Ministero dell’Economia e delle Finanze. «Alla situazione attuale – spiegano – molti dei nostri concittadini non saranno in grado di far fronte alla spesa per l’acquisto dei beni necessari al riscaldamento dei locali domestici: è quindi necessario trovare una soluzione concreta, che non si limiti alle belle parole.

Dobbiamo lavorare per far sì che questa proposta arrivi al ministero, perché anche la montagna deve essere ascoltata». 


COINVOLTI I VICEMINISTRI
Oltre al titolare del dicastero di via XX Settembre, la lettera è indirizzata, per conoscenza, al viceministro Laura Castelli e ai sottosegretari Maria Cecilia Guerra, Alessandra Sartore e Federico Freni. Nel testo Luca Frescura di Vigo, Thomas Menia Corbanese di Danta e Luca Olivotto di Borca evidenziano, fra l’altro, come gli aumenti di luce, gas e beni alimentari siano diventati un vero salasso per le famiglie e come queste difficili situazioni siano ulteriormente amplificate in un territorio come il Cadore, da anni morso dallo spopolamento e dalla carenza dei servizi più essenziali. C’è un ulteriore dato che preoccupa il gruppo: un bellunese su tre vive sulla soglia della povertà. 
 

TERRITORIO MONTANO
«Siamo molto giovani e tutti al primo mandato – affermano – ma non riusciamo ad accettare in silenzio che la luce si spenga definitivamente sulle nostre montagne e per questo ci siamo permessi di disturbare il ministro. Un territorio interamente montano come il nostro ha delle peculiarità che devono essere prese in considerazione per far sì che la nostra bellissima montagna non si spopoli definitivamente». 
 

L’AUTUNNO È GIÀ QUI
«Passata l’estate - proseguono i giovani -, arriverà l’autunno e nei nostri territori questo passaggio avviene molto rapidamente e precocemente, costringendo le nostre famiglie ad ulteriori spese per l’acquisto, ad esempio, di legna da ardere e pellet che, come tutti gli altri beni, stanno vedendo un aumento incredibile del prezzo. Anche i semplici bancali di legna e di pellet, in una zona la nostra, che tocca temperature rigidissime in inverno, diventano beni di primissima necessità. Alla situazione attuale, molte delle nostre famiglie manifestano l’impossibilità di far fronte a questi ulteriori aumenti e confidiamo si possa fare qualcosa, magari proprio abbassando l’iva sui beni necessari al riscaldamento dei locali domestici».

Ultimo aggiornamento: 18 Agosto, 10:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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