Pedavena-Croce d'Aune cancellata l'edizione 2022. Gli organizzatori: «No alla gara più corta»

Giovedì 18 Agosto 2022 di Simone Tramontin
Pedavena-Croce d'Aune cancellata l'edizione 2022. Gli organizzatori: «No alla gara più corta»
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PEDAVENA - Sulla complicata vicenda della Pedavena-Croce d'Aune, è calato del tutto il sipario: la 39° edizione della tradizionale corsa automobilistica in salita non si farà nè sul percorso classico vietato dal Parco nè su quello che si fermava alle porte dell'area protetta.

Per un attimo, uno spiraglio si era aperto, nel corso dell'ultimo consiglio del Parco; ma è durato tutto molto poco: niente gara, la decisione finale dell'Ente, che per ora non ci pensa a fare retromarcia. E niente piano B come annunciato ieri in serata dagli Amici della Pedavena Croce d'Aune. E la situazione, già parecchio agitata dopo lo scossone arrivato con le dimissioni dal consiglio direttivo di Camillo De Pellegrin, sindaco di Val di Zoldo, che ha lasciato proprio dopo aver visto bocciata una sua proposta di delibera che avrebbe potuto salvare la corsa, si complica ancora di più: «Faremo ricorso al Tar», dice il comitato organizzatore.


LE RAGIONI
Il comitato spiega che il percorso B ridotto non era fattibile: lunghezza massima di 4,3 km nella zona di decelerazione, non sufficienti postazioni per il pubblico, nessuna validità per la competizione sportiva, e anche la data assegnata del 14 o 15 ottobre si pone a fine stagione agonistica e la partecipazione sarebbe scarsa. Per questo gli organizzatori hanno detto no pur con rammarico. Il comitato iscriverà regolarmente la gara a calendario per il 2023 e prorogherà la durata dell'associazione con l'ingrasso di giovani appassionati.


CAI
Bastava reinterpretare il senso dell'articolo 29 del regolamento, quello che sta bloccando la corsa, secondo De Pellegrin. Contrario tutto il consiglio direttivo, ad eccezione del presidente del Cai di Feltre, Ennio De Simoi, che tuttavia preferisce non commentare ulteriormente la vicenda e nemmeno ribadire i motivi del suo appoggio alla «mozione De Pellegrin». Un no comment che lascia intendere come i margini per una decisione favorevole alla corsa ci fossero tutti. «Ha vinto la maggioranza. Ne prendo atto», la conclusione di De Simoi, secondo cui sulla questione «spetta al presidente Ennio Vigne parlare». E se di fronte alla decisione del Parco De Pellegrin ha deciso di lasciare, non altrettanto farà De Simoi, perché «le cose si cambiano dall'interno, non dall'esterno».


ACI
Dubbi sulla opportunità di rivedere la formula della gara arrivano anche dal presidente dell'Aci Belluno, Lucio De Mori, che non nasconde il suo «disappunto». A incidere sull'esito dell'evento non sarà solo la riduzione del percorso, secondo De Mori, ma anche «la necessità di cambiare la data. È impossibile pensare che si riesca a organizzare con tempi così stretti. Il rischio è poi che la gara perda tutto il suo fascino: giornate più corte, meteo più incerto, pubblico meno numeroso». Ne vale la pena? L'Aci bellunese è al fianco degli organizzatori: «Siamo dalla parte dei piloti e di tutti coloro che potrebbero subire un danno prosegue De Mori -. Sono in attesa di sentire il presidente Gorza, con cui ci eravamo lasciati qualche settimana fa. Siamo a disposizione per dare il nostro contributo». Ancora qualche giorno per capire quali strategie adotteranno gli organizzatori: accontentarsi della soluzione «pacifica» che vede dimezzata la corsa oppure procedere per vie legali. Il sostegno dell'Aci, comunque, non mancherà: «Se gli organizzatori saliranno sulle barricate, ci avranno al loro fianco» assicura De Mori: «Vogliamo difendere l'interesse sportivo».

 

Ultimo aggiornamento: 10:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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