Pericolo Rudan: mancano i semafori per bloccare la 51

Sabato 13 Marzo 2021 di Giuditta Bolzonello
Il tratto di statale di Alemagna a rischio in caso di esondazione del Rudan

VODO DI CADORE - Manca solo il semaforo sulla statale di Alemagna, da attivare in caso di pericolo, per completare il sistema d’allarme sul Rudan a Peaio di Cadore. Ma per il momento, inspiegabilmente, Anas non ha ancora provveduto. Il sindaco di Vodo Domenico Belfi non commenta ma lascia intendere che la delusione c’è pensando ai tanti cantieri aperti e da aprire sull’Alemagna e quel piccolo intervento che è in attesa di chissà quale spinta. I semafori, che andranno collegati al sistema di monitoraggio, diventeranno rossi in caso di colata fermando il traffico a garanzia della sicurezza. In questi anni è sempre andata bene, grazie al lavoro fatto dalla briglia che sta a monte, appena sopra la statale, che ha trattenuto gli elementi pericolosi, rocce e tronchi, ma la briglia è molto danneggiata dopo le tante sollecitazioni ricevute. 
In attesa di vedere installati i semafori Belfi assicura: «Quello che mi interessa è avere il sistema allertato e funzionante per la sicurezza della popolazione residente e di quanti transitano sulla ciclabile. Per quanto di competenza sulla statale tocca ad Anas». A ridosso del ponte sul Rudan sono montati cartelloni informativi, anche in inglese e tedesco, che ben spiegano come comportarsi in caso di allarme, cartelli analoghi ma di minori dimensioni sono stati sistemati, sempre in zona, lungo la strada Regia e sulla ciclabile così da informare escursionisti e ciclisti. Se quelli sulla statale mancano sono invece già in funzione da tempo i semafori montati prima e dopo il ponte della ciclabile sul Rudan e all’accesso della viabilità comunale sull’Alemagna. In funzione anche la sirena pontata sul campanile e l’illuminazione sul torrente, e le webcam; una che riprende i ghiaioni dell’Antelao dove ha origine il fenomeno e una seconda che controlla la situazione dietro la briglia. Tutto questo vasto sistema di monitoraggio ed allerta, opera della Regione, è stato già provato dal vivo lo scorso inizio dicembre quando le piogge hanno attivato l’ultima colata scesa dall’Antelao. In quell’occasione si è rilevata anche una grossa frana con piante travolte o compromesse tanto che, appena sarà possibile, si dovrà intervenire per la rimozione del materiale che, in caso di eventi meteo importanti, che a primavera capitano, potrebbe finire nella briglia a valle. La necessità di monitorare la situazione sul Rudan è emersa in occasione della grande colata dell’agosto 2015, confermata nel 2018, sempre in agosto, quando per gli effetti di una bomba d’acqua venne travolta una ruspa che lavorava nel greto: fortunatamente salvo l’operatore.
 

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